Non ditelo a Florentino Perez, nel cui calcio ideale dovrebbero giocare solo attaccanti, e i difensori sono semplici accessori necessari, ma il migliore in campo della finale di Milano è stato Sergio Ramos.
Il capitano del Real ha guidato i compagni nei momenti migliori e in quelli più difficili del match, con il piglio del vero leader e sommando l’istinto del gol alle qualità difensive che lo hanno portato a stare sempre al posto giusto al momento giusto sui rari attacchi dell’Atletico.
La rete, pur in fuorigioco, che ha sbloccato la partita al 15’ del primo tempo ha peraltro un valore storico. Ramos è infatti diventato il primo difensore a segnare in due finali differenti della Champions: sempre sua infatti era stata la rete al 93’ dell’ultimo atto di due anni fa, a Lisbona, quando il Real di Ancelotti acciuffò all’ultimo assalto l’Atletico, dilagando poi nei supplementari nella notte della Decima.
Il tutto è avvenuto sotto gli occhi di Paolo Maldini, presente in tribuna e idolo dichiarato di Ramos. La bandiera rossonera di gol in finale ne ha segnato solo uno, a Istanbul nel 2005, ugualmente storico resistendo tutt’oggi come quello del giocatore più anziano ad essere andato a segno, a quasi 37 anni, nonché come rete più veloce di una finale (dopo 53 secondi).
Ma l’esito della serata ha fatto dimenticare a Paolo le platoniche soddisfazioni.