La Juve è sempre la Juve. A Pep Guardiola non basta l’oggettiva fortuna di poter incontrare i bianconeri nel ritorno degli ottavi di Champions senza due pedine chiave come Dybala e Marchisio, oltre che senza Chiellini.
Il 2-2 dell’andata e la storica tempra della Vecchia Signora mettono in guardia il tecnico del Bayern Monaco, che nella conferenza di vigilia ha invitato a non sottovalutare l’avversario, capace di rimettere in piedi nei 30′ finali dell’andata un doppio confronto che sembrava già chiuso:
“La Juventus è sempre temibile, anche con tante assenze. Quella che giocheremo domani sarà una finale. Affronteremo una squadra che non ha incassato neppure un gol nelle ultime 10 partite di campionato: per vincerla dovremo attaccare bene e difendere bene, cercando di capire come e dove poter fare male subendo il meno possibile”.
“La cosa che ammiro di più della Juve è che, nonostante sia una grande squadra, sa difendersi come la squadra più piccola del mondo, stando in otto o in nove dietro alla linea del pallone – ha proseguito Guardiola – Non mi piace, ma lo ammiro. E comunque sanno anche attaccare e mostrare un gioco di possesso. A loro basta poco per ammazzarti, e questa è una cosa che stimo del calcio italiano”.
Pep però non entra nella querelle tra Allegri e Sacchi: “Ho una grande stima per entrambi, ma dopo la partita dell’andata il mio rispetto per la Juve se possibile è ancora cresciuto”.
Ma nel resto della conferenza non si è parlato di Juve, bensì del pericolo che quella di mercoledì sia l’ultima partita di Guardiola sulla panchina del Bayern a livello internazionale, alla luce dell’addio già annunciato, direzione Manchester City: “Sono stato e sono molto felice a Monaco, mi ricorderò per sempre di quest’esperienza e avrò per sempre un legame speciale con questa città e con questa società”.
Il tecnico catalano ha poi ricordato Gino Corioni, suo ex presidente al Brescia: “Conoscere lui e la sua famiglia è stato un piacere, abbraccio forte la moglie e i figli. Non dimentico che mi ha dato l’opportunità di farmi conoscere la realtà italiana. Quando nessuno mi voleva loro mi hanno voluto”.
Parola anche a Franck Ribery e Robert Lewandowski, che sembrano temere in particolare la forza difensiva della Juve:
“La Juventus giocherà come sempre, aspetteranno in difesa e proveranno a ripartire. Noi non dovremo mai perdere la concentrazione, attaccheremo dal primo minuto per provare a segnare, ma servirà molta attenzione” ha detto il francese, che potrebbe giocare titolare al posto dell’acciaccato Robben.
“Quando si gioca contro le squadre italiane le partite non sono mai finite – è invece il pensiero di Lewandowski – La Juve è in forma e ha grandi giocatori anche se avranno qualche assenza. All’andata siamo stati perfetti per 60’, poi abbiamo avuto un black out. Ma abbiamo capito dove abbiamo sbagliato. Domani dovremo anche saperci difendere”.