Non sarà il Manchester United, ma il Bayer Leverkusen si conferma un cliente difficilissimo per la Lazio nell’andata del playoff Champions. E allora l’1-0 con cui i biancocelesti vanno “al riposo” dopo i primi 90’ dell’Olimpico è un vero trionfo, alla luce dell’andamento della gara.
La squadra di Pioli infatti non è andata oltre a 30’ incoraggianti, per poi arretrare di fronte a una squadra magari non superiore sul piano tecnico, ma parsa molto più brillante sotto l’aspetto fisico.
Eppure, le occasioni migliori, a parte un gol annullato ai tedeschi per un fuorigioco millimetrico, sono capitate proprio alla Lazio. Clamorose le tre sprecate nella ripresa dal “ribelle” Keita, prima del sospirato centro al quarto tentativo, a 12′ dalla fine. Un gol consentirà a Biglia e compagni di andare mercoledì alla BayArena con due risultati su tre a disposizione, e che potrebbe anche ridisegnare le strategie di mercato della Lazio, e dei club interessati allo spagnolo, protagonista di un duro sfogo dopo la panchina in Supercoppa. Sarà durissima, ma la difesa delle aspirine ha mostrato i limiti previsti, dei quali bisognerà approfittare in ripartenza.
I primi minuti vedono una Lazio incisiva e coraggiosa, fin oltre le aspettative, alla luce dei pericoli che i tedeschi avrebbero potuto creare in contropiede. Ma come anticipato da Pioli alla vigilia, ecco la squadra spavalda che stupì tutti nella scorsa stagione.
La mossa ha effetto, visto che il Bayer risulta sorpreso, palesando da subito quelle incertezze difensive che erano ben conosciute. Tra i biancocelesti brillano in particolare i centrocampisti, puntuali nel pressing, e nel rilanciare l’azione: la prima ccasione alloraa capita già al 7’ a Parolo, che calcia in area di prima intenzione, ma trova un rimpallo su Tah.
Il Bayer comunque è in partita, Calhanoglu tra le linee è un pericolo costante, perché i laziali non sanno con chi e come “andare a prenderlo”. A metà tempo comunque la contesa è già equilibrata, come confermato dal doppio palo ravvicinato: al 25’ Berisha sente il rumore del montante sul tiro dalla distanza di Bender, 60” dopo tocca a Klose, che centra il legno esterno dalla linea di fondo, dopo un bruciante contropiede di Felipe Anderson. Proprio il brasiliano e Candreva però faticano a entrare in partita, non riuscendo a trovare i tempi giusti del pressing sui difensori tedeschi.
La Lazio insomma si spegne come una candela, per scomparire di fatto dal campo in avvio di ripresa. Pioli deve sostituire Klose (acciaccato) con Keita, non disponendo di altre prime punte. Schmidt invece dà freschezza con Mehmedi per Son: la Lazio perde peso offensivo, cedendo preziosi metri di campo a un Bayer che diventa padrone del campo. Eppure, le occasioni, ben due, capitano in contropiede proprio a Keita, che se le divora entrambe solo davanti a Leno.
A metà tempo però serve un capolavoro del primo assistente di Eriksson per far restare il risultato in equilibrio: Kiessling allarga per Bellarabi che si accentra e va al tiro, palla in rete, ma lo steso Kissling è in leggerissimo fuorigioco oltre a Berisha. Lazio stanca e confusa, ma 1’ dopo Keita ha l’occasione numero 3, fallita a pochi centimetri dalla porta. Lo 0-0 sembra il risultato migliore, e invece al 78’ il Bayer si fa sorprendere in contropiede: cavalcata di Keita, e questa volta il destro incrociato è vincente, pur dopo aver sbattuto contro il palo. E la musichetta si avvicina…
Lazio- Bayer Leverkusen 1-0
Marcatore: 77’ Keita
Lazio (4-3-3): Berisha; Basta, De Vrij (88’ Gentiletti), Mauricio, Lulic; Onazi (53’ Milinkovic-Savic), Biglia, Parolo; Candreva, Klose (46’ Keita), Felipe Anderson. All.: S. Pioli.
Bayer Leverkusen (4-2-3-1): Leno; Hilbert, Papadopoulos, Tah, Wendell; Kramer, Bender; Bellarabi, Calhanoglu (84′ Brandt), Son (46’ Mehmedi); Kiessling (93′ Kruse). All.: R. Schmidt.
Arbitro: Eriksson (Svezia)
Ammoniti: Kiessling, Leno, Wendell, Mauricio