Il tecnico rossonero si è perfino rifiutato di rivedere il rigore per il Chelsea nel post-gara
Il Milan esce con le ossa rotte dal doppio confronto col Chelsea in Champions League. Dopo la netta sconfitta di sei giorni fa a Stamford Bridge – figlia anche di una lista infortunati da record – a San Siro i rossoneri hanno nuovamente perso il confronto con gli inglesi, agevolati però dalla dubbia decisione dell’arbitro Siebert.
Il direttore di gara tedesco al 18′ ha concesso un penalty ai Blues con conseguente espulsione di Fikayo Tomori, reo di aver interrotto irregolarmente una chiara occasione da gol. Tra le vivaci proteste dei giocatori in campo e del pubblico sugli spalti, il fischietto teutonico ha continuato a sbagliare quasi a senso unico, caricando di cartellini il Milan e lasciando una grande amarezza in tutto l’ambiente meneghino.
Ai microfoni di Mediaset Infinity+, nel post-gara, Stefano Pioli ha detto la sua sull’arbitraggio: “Non voglio rivedere il rigore. Credo sia troppo evidente e troppo facile giudicare. Ho detto all’arbitro ciò che pensavo a fine partita, non parlo un inglese così fluido ma credo che abbia capito”, ha esordito il tecnico parmigiano.
“Dobbiamo credere nel passaggio del turno, dobbiamo andare a Zagabria a giocare il nostro calcio e, se saremo bravi a vincere lì, poi giocheremo qui col Salisburgo. È un dispiacere non aver regalato a San Siro una prestazione diversa, anzi: non aver avuto la possibilità di farlo. L’episodio del rigore lo abbiamo pagato caro. Ringraziamo i tifosi per il loro sostegno. Se oggi siamo riusciti a tenere in equilibrio il match, molto del merito va ai nostri tifosi”, ha concluso.