“Non credo fosse un fallo da espulsione”
È stato, assieme al rossonero Fikayo Tomori, il protagonista dell’episodio chiave di Milan–Chelsea. Mason Mount, giocatore dei Blues, ha causato il rigore e la successiva espulsione del difensore inglese del Milan, indirizzando di fatto il match a favore dei londinesi.
La rabbia, dalle parti di Via Aldo Rossi e sui campi di Milanello, è ancora tanta per aver visto una gara compromessa da una decisione arbitrale che è stata quasi unanimemente definita ‘eccessiva’. E forse i rimpianti rossoneri non saranno certo diminuiti dopo aver letto le dichiarazioni che lo stesso Mount ha rilasciato il giorno dopo il match ai canali ufficiali dei Blues.
“Fik è un mio compagno, lo conosco da molto tempo e mi è dispiaciuto molto per lui”, ha esordito il talento britannico. “Non credo che fosse un fallo da espulsione. Era rigore? Forse sì. Ho sentito che cercava di tirarmi da dietro mentre io correvo verso la porta. Ho continuato a correre perché sentivo che potevo ancora provare a segnare, poi non ce l’ho fatta e l’arbitro ha fischiato subito rigore. Non è stato bello vedere Fik espulso. La partita secondo me sarebbe dovuta proseguire 11 contro 11, l’arbitro forse ha rovinato un po’ lo spettacolo. Per noi è stato ovviamente grandioso perché volevamo vincere, cosa che abbiamo fatto. Ma sono ancora molto dispiaciuto per Tomori”, ha concluso.