C’eravamo tanto amati. Prima della partita d’andata contro la Juventus, Mauricio Pochettino si era addirittura recato a Virle, per ricevere la cittadinanza onoraria del paesino del torinese di cui è originaria la propria famiglia.
Ma 180’ dopo, tra il tecnico argentino del Tottenham e i bianconeri è guerra. Tutt’altro che fredda. La rimonta della squadra di Allegri a Wembley che ha spedito la Juventus nei quarti non è infatti stata digerita da Pochettino, molto esplicito nell’accusare la dirigenza bianconera di aver fatto pressioni sull’arbitraggio:
“La Juventus ci ha dato una grande lezione su come comportarsi in queste situazioni. Prima della gara c’era Agnelli e dopo c’erano Agnelli, Marotta e altre persone. Ho visto nel primo tempo come hanno messo pressione all’arbitro, alla fine c’erano due rigori nel primo tempo, due falli di mano, forse c’era il rigore di Vertonghen ma alla fine le cose si bilanciano. Questi sono piccoli dettagli che alla fine contano molto”.
Finito? Affatto… Pochettino è un fiume in piena: “Alla Juventus sono specialisti, sono abituati a vincere e mettere pressione all’arbitro. Sono abituati ad avere il loro proprietario nel corridoio, nel tunnel prima e durante la partita, è un club che ha una cultura in base alla quale la società fa di tutto per aiutare la squadra sul campo. E’ una partita di grande importanza che dobbiamo imparare a giocare non solo sul campo, ma anche fuori. Sono due partite separate. Poi, certo, giocatori come Buffon o Chiellini, gente con esperienza di Champions in ogni stagione, con due finali in tre anni, sanno dare qualcosa in più”.
Quando si dice un’eliminazione che lascia il segno…