Due rimonte per eleggere altrettante semifinaliste.
PSG e Borussia Dortmund sono in semifinale di Champions League. Missione compiuta per francesi e tedeschi, entrambi sconfitti all’andata ed entrambi capaci di ribaltare l’esito dei quarti di finale. Per i gialloneri arriva un 4-2 casalingo sull’Atletico Madrid che sono nel finale diventa insormontabile per i Colchoneros. Di portata ancora maggiore l’impresa dei parigini, sconfitti in casa dal Barcellona e capaci di imporsi in terra catalana per 4-1.
Per il Barcellona la serata sembra mettersi nel migliore dei modi già al 12′, quando Yamal semina il panico a destra e permette a Raphinha di segnare addirittura con una deviazione di ginocchio. Lewandowski potrebbe raddoppiare, poi si svegliano gli ospiti: prima Barcola serve a Mbappé un pallone su cui Ter Stegen si oppone da campione, quindi costringe Araujo al fallo da rosso diretto. È la svolta della partita: il PSG crede nella rimonta e al 40′ pareggia con Dembelé che insacca su assist del solito Barcola.
La ripresa, poi, è un monologo PSG: Hakimi e Fabian Ruiz spaventano il Barcellona che se la cava, quindi al 54′ è Vitinha a firmare il sorpasso: merito di uno schema su corner, da Dembelé ad Hakimi che fornisce al compagno l’assist vincente. La reazione blaugrana si infrange su un palo colpito da Gundogan, poi viene espulso anche Xavi e gli ospiti dilagano: al 61′ Mbappé trasforma un rigore concesso per fallo di Cancelo su Dembelé, e all’89’ completa la personale doppietta dopo un’iniziativa di Hakimi e l’inutile doppio miracolo di Ter Stegen.
Emozioni anche al Signal Iduna Park, dove l’Atletico Madrid è duro a morire per il Borussia Dortmund, pur capace di costruire un apparentemente rassicurante doppio vantaggio con Brandt al 34′ (prodezza su ottimo assist di Hummels) e Maatsen al 39′ (diagonale mancino su iniziativa di Sabitzer). Nella ripresa però si riapre tutto: al 49′ arriva lo sfortunato autogol proprio di Hummels, al 64′ il rocambolesco pareggio di Correa. Già al 71′ i gialloneri sono però nuovamente in vantaggio, quando Fullkrug sfrutta un’azione corale fatta partire da Brandt e Sabitzer. Al 74′ è quindi proprio Sabitzer a chiudere i conti con un tap-in dopo la prima conclusione di Fullkrug.