Un Napoli spento pareggia in casa contro la Dinamo Kiev e non riesce a piazzare lo scatto nel girone di Champions. Il pareggio accolto dai fischi del San Paolo però non cambia la storia degli azzurri, che avrebbero comunque avuto bisogno di un pareggio a Lisbona per qualificarsi agli ottavi dopo il pareggio in extremis del Besiktas contro il Benfica.
L’analisi del post-partita di Maurizio Sarri ai microfoni di Premium Sport parte proprio da qui.
In controtendenza con quanto dichiarato da Hamsik, il tecnico azzurro sostiene che il risultato di Istanbul abbia frenato la squadra sul piano psicologico:
“Durante il riscaldamento il Benfica vinceva 3-1, prima di scendere in campo abbiamo saputo del 3-3 e questo ci ha condizionato. I ragazzi hanno realizzato che vincere o pareggiare era uguale e questo ci ha tolto determinazione. La vittoria non ci avrebbe dato nulla, sarebbe comunque servito il pareggio. Sapevamo che sarebbe stato un girone equilibrato, andremo a giocarci tutto a Lisbona”
“L’ideale sarebbe giocare senza il retropensiero dell’altra partita – prosegue Sarri – Ma quando sai che la vittoria sarebbe ininfluente è difficile giocare con il sangue agli occhi. Con un pizzico di rabbia e determinazione in più avremmo fatto risultato, ma abbiamo affrontato una squadra ostica soprattutto in trasferta”.
La squadra ha avuto un lieve sussulto dopo l’innesto di Gabbiadini, forse tardivo. Ma Sarri non ha rimpianti: “Manolo aveva un fastidio al polpaccio e non volevo farlo giocare più di tanto, ha avuto un paio di situazioni in cui solitamente fa gol. Ci è andata male”.