Il danese è a casa con la famiglia: ci si interroga, ora, sul suo futuro da calciatore.
Dimesso dall’ospedale di Copenaghen, Christian Eriksen è tornato a casa sua, nella città di Odense, assieme ai figli e alla moglie Sabrina. Proprio quest’ultima, intervistata da ‘La Gazzetta dello Sport’, ha dichiarato: “Lui sta bene. Adesso siamo qui e abbiamo soltanto bisogno di un po’ di riposo e di tranquillità”.
La carriera del danese, però, è davanti a un bivio: sul possibile rientro in campo, sempre alla ‘Gazzetta’, è intervenuto il professor Daniele Andreini, cardiologo e responsabile di Monzino Sport, che non ha escluso comunque un ritorno sul rettangolo verde: “Dovremmo avere un quadro clinico completo per rispondere adeguatamente. Ci sarà una relazione molto circostanziata per dedurre cosa è successo nella fase acuta. E poi per capire la diagnosi reale e precisa. Se il tutto è stato provocato da una aritmia scatenata da un’infiammazione allora potrebbe essere una delle diagnosi più favorevoli per la prognosi del ragazzo al di là del calciatore”.
“La notizia più importante è che può fare una vita normale – ha aggiunto -. Ci vorranno dei controlli e non prima di sei mesi sarà possibile capire se il defibrillatore potrà essere espiantato. Ma bisogna ponderare tutto con estrema cautela prima di arrivare ad una eventuale idoneità sportiva”.
Eriksen, da programma, sarà a Milano il prossimo luglio e sarà sottoposto a una serie di esami da parte dello staff medico nerazzurro. I regolamenti non impediscono un ritorno in campo in Italia, ma soltanto se ci sarà la possibilità di espiantare il defibrillatore cardiaco.