Antonio Conte vede la meta vicina ma predica calma.
Una vittoria sofferta come quella odierna contro il Cagliari forse fa anche più piacere di una goleada senza storia. Nel DNA di Antonio Conte e della sua Inter è ormai ben radicato lo spirito di sacrificio e la voglia di superare i propri limiti. Cosa puntualmente accaduta anche oggi a San Siro. A fine partita, ai microfoni di DAZN, il tecnico nerazzurro si è mostrato felice della vittoria ma cauto sulla possibilità di ritenere già chiusi i giochi in ottica scudetto.
“Non lasciamo niente al caso, ho dei ragazzi eccezionali. Il sacrificio e la disponibilità che ci mettono la dice lunga sullo spogliatoio dell’Inter. Continuo a ripetere: le partite iniziano a essere di meno e ogni vittoria vale il doppio. Il Milan ieri ha vinto a Parma, per noi era importante mantenere le distanze. E capisco che ci stiamo abituando a questa situazione, ma per tanti è la prima volta giocare così sotto pressione. Sono molto soddisfatto del nostro cammino, perché nel giro di due anni siamo cresciuti tanto sotto tutti i punti di vista e lo dimostriamo ogni domenica”, ha esordito Conte.
“Volevo abbracciare i ragazzi, perché vanno premiati. Mi considero un fratello maggiore e non mi vergogno a dire che a volte mi scappa di baciarli in fronte. Devono capire che sono pronto a buttarmi nel fuoco per loro. Hakimi e Darmian se lo meritavano. Questa è una squadra che sta dimostrando stabilità. Tante volte ci si dimentica il percorso dell’anno scorso. Se non hai stabilità, non fai 81 punti e non arrivi seconda. Ci sono margini di crescita e i ragazzi lo sanno, ma la mentalità, la cattiveria e il sentire il sangue sono elementi che prima ci mancavano e che ora iniziamo ad avere”, ha chiosato Conte.