Mentre il suo Torino si avvicina pericolosamente alla zona retrocessione, il presidente Urbano Cairo mette da parte il calcio e lancia l’allarme nazionale per il contagio da Covid-19.
“Della situazione del calcio non parlo, è importante per me, ma lo è molto di più l’Italia – ha detto Cairo in un’intervista all’Ansa – E mi preme dire che l’emergenza per il coronavirus mi ha convinto che qui ci vogliono misur7e ‘cinesi’, molto più dure di quelle prese fino a oggi”.
“Oggi non serve a nulla essere ottimisti, ma si deve essere realisti, anche pessimisti visto che non sappiamo quando ci sarà il picco per evitare un disastro sociale e poi economico. Occorre stare tutti chiusi in casa. D’altra parte, se la proiezione del raddoppio ogni 4 giorni ci porta a 371 mila ammalati il 31 marzo, vuol dire che con il tasso di mortalità confermato al 5 per cento, sono 18 mila morti: una cosa epocale. Ecco perché ci vuole la misura draconiana di imporre a tutti nelle zone rosse e in quelle colpite di stare a casa e non muoversi, c’è un tema di salute nazionale. Insomma marzo tutti in casa, per poi ripartire velocemente”.