Ai microfoni di Sky Sport Giovanni Malagò ha parlato dell’ipotesi di giocare a porte chiuse dopo l’allarme Coronavirus: “Non mi sento assolutamente di confermarlo né tantomeno di avallarlo. E’ chiaro che questa è un’ipotesi che ieri è stata presa in considerazione però dovete tener presente che questa decisione comporta innanzitutto un primo problema di carattere economico finanziario”.
“Nel caso dell’Inter erano previste 70-80mila persone e bisogna farsi carico di questo. La seconda questione è che, vista l’urgenza e l’immediatezza del provvedimento del Governo che lo sport ovviamente ha voluto sottolineare, confermare e aderire, se si fosse optato per una partita a porte chiuse, visto che la gente aveva preso il biglietto”.
“Qualcuno era già in sede e qualcuno veniva da fuori, ci poteva essere un problema di ordine pubblico e mi sembra che in questo momento tutte le forze della polizia, e mi risulta anche dell’esercito in alcune zone del paese, sono impegnate in situazioni oggettivamente di priorità diversa rispetto a quello dello sport. Io non posso parlare degli altri ma penso sia stata fatta una valutazione da chi è di competenza, ovvero in questo caso la Prefettura” ha concluso il presidente del CONI.