Le ultime otto partite della stabione senza conoscere sconfitta e le ultime quattro senza incassare neppure un gol. L’Ascoli ha scelto il momento migliore per entrare in forma, il finale di un’annata soffertissima, vissuta per la quasi totalità delle giornate nelle ultime tre posizioni. Alla fine però la salvezza si è materializzata grazie al doppio 0-0 nel playout contro l’Entella ed è stata festeggiata come una promozione.
Abbracci, lacrime, tifosi in estasi per un traguardo parso a lungo lontanissimo e che ha commosso anche mister Serse Cosmi, in versione “mistica”: “Devo parlare con voi commentatori, per i quali ho il massimo rispetto e la massima stima – ha detto il tecnico perugino a ‘Sky Sport’ – Ma credo che in questo momento i miei interlocutori ideali dovrebbero essere dei teologi… Non voglio esagerare, parlando di miracolo, ma quello che abbiamo fatto ci si avvicina molto. Abbiamo compiuto un’impresa. Dopo le lacrime di Trapani di due anni fa (per la finale playoff persa alla guida del Trapani, ndr), per una sconfitta che generò orgoglio, oggi mi sono commosso per qualcosa di diverso, ma ugualmente straordinario. Abbiamo dovuto affrontare mille difficoltà che esulano dal calcio”.
Adesso si volta pagina. Cosmi è pronto a restare, magari per soffrire meno…: “Scelsi di venire ad Ascoli perché mi piacciono le piazze storiche. Volevo entrare minimamente nella storia di questo club e spero di esserci riuscito. Ora vorrei contribuire a riportare questa squadra ancora più in alto”.