Mano pesante da parte della Corte Federale d’Appello in merito al fallimento del Parma. Il secondo grado di giudizio ha infatti cambiato in parte le decisioni assunte dal Tribunale Federale Nazionale sul dissesto economico-finanziario che nella primavera del 2015 portò alla scomparsa del Parma Fc.
La Cfa a Sezioni Unite ha respinto i ricorsi di Tommaso Ghirardi, all’epoca dei fatti presidente del Cda della società emiliana e inibito dal Tfn per 5 anni con un’ammenda di 150.000 euro, e di Pietro Leonardi, amministratore delegato, sanzionato con l’inibizione per 5 anni, un’ammenda di 150.000 euro e con la preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc.
La Corte ha inoltre accolto in parte il ricorso della Procura Federale avverso l’incongruità della sanzione inflitta a Tommaso Ghirardi, irrogando la sanzione della preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc.
Deciso il proscioglimento dei dirigenti Pasquale Giordano, Emir Kodra, Susanna Ghirardi, Alberto Rossi, Giovanni Schinelli, Arturo Balestrieri, Roberto Bonzi, Giuseppe Scalia, Gabriella Pasotti, Enrico Ghirardi, Giampietro Manenti, Mario Bastianon, Francesco Sorlini, Maurizio Magri e Osvaldo Francesco Riccobene.
Queste le altre sanzioni: 2 anni di inibizione e 40mila euro di ammenda per Susanna Ghirardi, 2 anni di inibizione e 25 mila euro di ammenda a Giovanni Schinelli, 2 anni di inibizione 30mila euro di ammenda per Alberto Ross, 1 anno di inibizione e 10mila euro di ammenda a Arturo Balestrieri e 6 mesi di inibizione con 15mila euro di ammenda per Maurizio Magri.
Dichiarati inammissibili i ricorsi della Procura nei confronti di Francesco Sorlini e Mario Bastianon, mentre sono stati prosciolti Roberto Bonzi, Giuseppe Scalia, Osvaldo Francesco Riccobene, Gabriella Pasotti, Enrico Ghirardi, Pasquale Giordano, Emil Kodra e Giampietro Manenti.