Il tecnico del grande Milan ha analizzato i problemi delle due big
Con il campionato di Serie a fermo per la sosta delle nazionali, il tempo per parlare della crisi di Juventus ed Inter non manca. La prima partita di una delle due sarà sabato 1 ottobre alle 18, quando l’Inter sfiderà la Roma a San Siro. Il giorno dopo, all’Allianz Stadium, toccherà invece ai bianconeri cercare di uscire dalle sabbie mobili ospitando il Bologna.
Intervistato in esclusiva dalla ‘Gazzetta dello Sport’, Arrigo Sacchi, solitamente mai tenero nei giudizi sul gioco espresso da Allegri e Inzaghi, ha detto la sua sulle possibilità delle due rivali di rientrare nella lotta scudetto. Ecco le sue parole.
“Se non cambiano in fretta, direi proprio che sono fuori dal discorso scudetto. Sarebbe utopia ipotizzare queste due squadre, così come sono messe oggi, in lotta per il titolo. Inzaghi è cresciuto negli ultimi anni, ma alla fine è rimasto un buon tattico. Il principio è sempre il solito: primo non prenderle, poi si vedrà. L’Inter pratica un 5-3-2 con sovrabbondanza di giocatori in difesa, gli attaccanti e i centrocampisti sono sempre in inferiorità numerica. Allegri è un grande tattico, che ha vinto tantissimo. Adesso i tifosi, che prima lo osannavano, chiedono la sua testa. Non sta ripetendo i successi del passato, ma la Juve vive momenti difficili da qualche anno. Allegri si basa su giocatori di gran classe che devono sostituire il gioco collettivo. Ora inoltre sono venuti meno uomini di grande carattere, come Chiellini o lo stesso Bonucci”, ha sentenziato il tecnico di Fusignano.
Sulle possibili soluzioni alla crisi, Sacchi è altrettanto netto nelle sue opinioni, suggerendo la stessa ricetta di sempre: “Io continuo a pensare che avere il dominio del gioco sia necessario per aumentare l’autostima della squadra. Winston Churchill diceva: ‘Cambiare non equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare’. Qualcuno lo starà a sentire?”.