Crisi Juventus, il mental coach Ricci: “Manca armonia, Vlahovic soffre”

Persa la mentalità vincente in casa bianconera

La crisi della Juve analizzata, in esclusiva per Sportal.it, da un punto di vista mentale e della motivazione scientifica, campo in cui Marco Valerio Ricci è uno dei massimi esperti italiani: specializzato in Motivazione Intrinseca e PNL Ipnotica, Ricci è stato il primo mental coach italiano a far parte dello staff ufficiale di una Nazionale (la Nazionale Italiana di Rugby).

Cosa sta accadendo alla Juventus? Problema mentale come dice Allegri?
“Vista da osservatore esterno probabilmente Allegri, o addirittura la dirigenza, non sono riusciti a trasmettere la giusta mentalità per vincere. Sono stati anni di continui cambiamenti, ripensamenti, scelte sbagliate e decisioni rimangiate. Il cambio stesso di dirigenza con gli addii di Marotta e Paratici e l’arrivo di Arrivabene reduce dai fallimenti in Ferrari, poi Sarri e Pirlo, infine il ritorno di Allegri, tutto ciò ha contribuito a far perdere la mentalità vincente della Juventus. Quando si lavora con le squadre bisogna esplorare le spinte motivazionali di ciascun giocatore e confrontarle con quelle dell’allenatore per allinearle e sviluppare modalità di comunicazione efficace reciproche: alla Juve invece sembra non ci sia armonia, non c’è un’idea di squadra”. 

Cosa sarebbe utile fare in questi momenti?
“Bisognerebbe fare un reset, che alcune volte si tramuta in un cambio di allenatore. La Juve è vincolata da questioni economiche e non ha intenzione di esonerare Allegri, quindi un’altra opzione potrebbe essere quella di andare in ritiro al fine di creare o ricreare uno spirito di squadra. I giocatori e l’allenatore devono guardarsi in faccia, confrontarsi, è evidente che in questi anni alla Juve sia mancato qualcosa. Lo hanno detto anche De Ligt e Dybala dopo essere andati via. Il problema della Juve è che chiunque arrivi gioca al di sotto delle proprie possibilità, è questo il vero campanello d’allarme. Indipendentemente da chi arriva, gioca meno bene di quanto potrebbe: è il caso di Vlahovic e Locatelli e questo accade perché l’ambiente funziona male”.

Appunto, Vlahovic: come si gestiscono il suo nervosismo e il suo “momento no”?
“Quello di Vlahovic rappresenta un progetto che la Juve ha fatto su un potenziale campione che in teoria in fase realizzativa dovrebbe essere secondo solo ad Haaland. Contrariamente al norvegese, però, lui sta vivendo in un ambiente che non lo sta aiutando a sbocciare, e proprio questa potrebbe essere una situazione che lo fa innervosire e lo rende poco sereno. Vede altri suoi coetanei segnare a raffica in giro per l’Europa, mentre lui fa fatica. E’ il discorso di prima, Vlahovic in questo momento si trova in un ambiente che non sembra adatto alla sua crescita. Il lavoro da fare è doppio, sia su di lui spingendolo a ritrovare sé stesso, sia sulla società che ha l’obbligo di ricreare un ambiente che possa aiutarlo di più. Nella stagione non tutto è perduto, ma non c’è più spazio per tentennamenti, è necessario un intervento rapido a livello di preparazione mentale”.

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