Aria di maretta in quel di Ferrara.
Come comunicato dalla società, prima del calcio di inizio del posticipo della 12esima giornata di serie B, Spal–Avellino, in programma per le 20.30 di lunedì sera, Fabio Capello verrà premiato per i suoi trascorsi nel club biancazzurro.
Capello militò infatti nella Spal agli albori della sua carriera: dal 1962 al 1964 giocò nelle giovanili per poi esordire in Prima Squadra e rimanerci fino al 1967, anno del suo passaggio alla Roma.
Tuttavia gli ultras non ci stanno. Pesano, a loro giudizio, le dure parole nei confronti del movimento ultras pronunciate durante tutta la sua carriera… e pure qualche questione extracalcistica.
Ecco il comunicato della Curva.
“Lunedì sera verrà premiato con la nostra gloriosa maglia biancoazzurra Fabio Capello, per onorare la sua militanza nella squadra della nostra città. La sua carriera, seppur importante come calciatore, riveste ad oggi un’aurea di celebrità per i trascorsi che Capello ha come allenatore nei maggiori club di Italia e d’Europa. E’ proprio da questa posizione privilegiata che egli ha più volte criticato il nostro modo di vivere lo stadio, definendo gli ultras “i padroni del calcio” e le curve “un tribunale” (parole testuali) cui il calcio intero deve sottostare. Le sue parole pronunciate in quel Genoa–Milan del 1995, mentre si veniva a sapere della morte di Spagnolo, in riferimento ai tifosi locali “non ditegli niente a quelli lì” sono come un pugnale nel cuore per chi crede in un certo tipo di calcio. Se poi a fare la morale è un uomo condannato nel 2008 per una maxi evasione da 15 milioni di euro, la cosa acquista una gradazione ancor più grottesca. Per tutti questi motivi, crediamo che la persona in questione, nonostante goda del nostro disprezzo, non meriti nemmeno i fischi; l’atteggiamento di Otto Settembre nel momento in cui solcherà il prato del mazza sarà uno solo: indifferenza. Il resto dello stadio sarà libero di accoglierlo come meglio crede”.