Maggio è mese di bilanci per il mondo del calcio, in quanto coincide con la fine della stagione. E di conseguenza è tempo di anniversari. Chi uno scudetto, chi una Champions, chi una storica ultima partita, parecchie squadre e milioni di tifosi hanno le proprie date del cuore e quelli del Parma non fanno eccezione.
Il 12 maggio 1999 infatti l’allora squadra gialloblù conquistò il 4° e per il momento ultimo alloro europeo della propria storia, la seconda Coppa Uefa. Al Luzhniki di Mosca l’Olympique Marsiglia si arrese ai gol di Crespo, Vanoli e Chiesa. In panchina Alberto Malesani, in campo, tra gli altri, Buffon, Thuram, Cannavaro e Veron.
Il tutto una settimana dopo il trionfo in Coppa Italia sulla Fiorentina e tre mesi prima di quello in Supercoppa Italiana ai danni del Milan, ultimo tassello della famosa trilogia di Coppe in 100 giorni.
Nostalgia canaglia, ancor di più oggi, perché neppure il più pessimista dei tifosi avrebbe potuto pensare che, esattamente 17 anni dopo, la cornice sarebbe stata opposta. Da Mosca a Sansepolcro, dal secondo trofeo europeo per club allo scudetto dei dilettanti, da uno stadio da 60000 persone alle porte chiuse che faranno da scenario al debutto del Parma nella poule scudetto, sabato pomeriggio contro il Gubbio, il cui campo sarà squalificato.
Un’atmosfera da altri tempi per i tifosi, sempre presenti, e decisivi, nella trionfale stagione del Parma, ma questa volta costretti a trepidare a distanza, senza neppure l’ausilio della copertura televisiva, che non ci sarà.
Ma prima che parli il campo e che Corapi e soci facciano il primo passo verso lo scudetto, sono giorni frenetici per la società, che proprio giovedì è stata accolta a Firenze nella sede della Lega Pro dal presidente Gabriele Gravina, per le “presentazioni” in vista della prossima stagione.
Presente tutto lo stato maggiore, guidato dal presidente Scala. Ma l’obiettivo, pur senza scortesia, è di cambiare interlocutore già tra un anno…