Nel pre partita di Roma-Empoli, il centrocampista della Roma, Daniele De Rossi ha parlato ai microfoni di Sky, in occasione della sua 500esima partita con la maglia giallorossa.
Daniele, 500 con la Roma: la più bella qual è stata?
Ce ne sono state tante belle. Io custodisco gelosamente anche i ricordi delle partite meno belle, perché sono state tutte esperienze, tutte emozioni grosse. Naturalmente uno preferisce sempre vincere, alzare coppe, ne abbiamo alzate poche, ma di emozioni e grandi serate ne abbiamo vissute tante. Dobbiamo riuscire a fare un passo in più, un gradino in su, e riuscire a tirare su qualche trofeo veramente importante e pesante.
Qual è una partita che cancelleresti?
Senza ombra di dubbio Roma–Sampdoria, quella che abbiamo perso in casa 2-1, con quella vittoria avremmo vinto il campionato. Era una partita che avevamo stra-meritato di vincere nel primo tempo, c’era un rigore per noi, una partita un po’ particolare, poi nel secondo tempo forse anche l’ansia ha preso un po’ il sopravvento ed è andata come andata.
Escluso Totti, chi è il compagno più forte con cui hai giocato?
Ho giocato con tanti compagni veramente forti, sono stato fortunato. Ho giocato con Batistuta, con Aldair, con Candela, ho giocato con il primo Cassano, che era bello tirato ed era veramente forte, ho giocato con Vucinic, con Pizarro, Aquilani, non lo so, sto tirando fuori tanti nomi… Mi hai tirato fuori quello che sarebbe stato più facile dire perché è di gran lunga il più forte con il quale ho giocato, però anche gli altri sono stati dei grandissimi campioni.
E il più sottovalutato?
Fino a qualche mese fa Florenzi, adesso penso che si siano accorti un po’ tutti quanti di che razza di giocatore abbiamo in casa. Ma ce ne sono stati tanti che sono passati un po’ inosservati, sai qui a Roma a volte ti devi anche vendere bene, altri sono molto silenziosi e molto più introversi e magari emergono di meno nonostante siano stati grandissimi giocatori.
Tanti ti hanno arricchito sicuramente, ma in assoluto qual è stato il migliore allenatore per te?
Non lo so, perché ho vissuto vari allenatori, in vari momenti diversi della mia carriera. Non posso fare un paragone tra Capello e Spalletti, che sono stati due troppo importanti per me: uno mi ha preso a 18 anni, mi ha lanciato nel grande calcio e mi ha insegnato tante cose, un altro mi ha preso nel pieno della mia carriera, nel momento più maturo, abbiamo vissuto un rapporto quasi di amicizia, oso dire, stupendo, e come allenatore era un fenomeno, e lo è ancora, credo. Poi tanti altri: con Ranieri abbiamo sfiorato uno scudetto che avremmo meritato forse di vincere e speriamo che tra qualche mese ti possa dire senza ombra di dubbio Garcia perché magari c’ho vinto uno scudetto.
Quante partite ci saranno ancora?
Non lo so, sicuramente questo anno che finisce e il prossimo. Spero che siano partite belle, partite che riempiano di gioia i tifosi, tifosi che oggi non ci saranno e mancheranno tanto. Ho visto quello che hanno fatto per me al Colosseo, ho apprezzato tanto, però avrei preferito averli al mio fianco e al nostro fianco perché senza di loro non è la stessa cosa, ci sono sempre stati in queste partite. Anche se non diciamo molte cose molto spesso su questo argomento, sentiamo molto forte la mancanza della nostra curva e, con rispetto e anche una parte di condivisione, della loro protesta, speriamo che con il buon senso ci si possa avvicinare con le forze dell’ordine, perché ci mancano molto e abbiamo bisogno di loro.