“Di Francesco ha pensato bene di macchiare il proprio gesto agonistico nel peggiore dei modi. Corsa verso la curva dei sostenitori della Virtus e braccio teso in un inequivocabile saluto romano, molto simile a quelli dell’icona laziale Paolo Di Canio. Chissà cosa penserà il padre Eusebio vecchio cuore giallorosso e attuale allenatore del Sassuolo dei miracoli che in Serie A si è imposto per bel calcio, valori e fair play”, questo è l’atto di accusa che l’Unione comunità ebraiche (Ucei) rivolge nei confronti di Federico Di Francesco, 21 anni, che dopo il gol segnato per il Lanciano sabato contro il Modena in serie B avrebbe festeggiato con il saluto romano sotto la curva.
Il padre del giocatore, Eusebio, commenta così il caso all’Ansa: “Una cosa che non esiste e che non voglio commentare. Credo che sull’educazione di Federico non ci sia davvero nulla da dire. Non voglio fomentare niente e nessuno e perciò preferisco non dire altro”.
La nota ufficiale del Lanciano: “E’ del tutto evidente che si tratta di una volgarissima strumentalizzazione, facilmente dimostrabile osservando il breve filmato che racconta il gesto dall’inizio alla fine: ovvero rivelandone la sua natura totalmente goliardica e scherzosa con il calciatore che saluta la propria curva sull’attenti come una recluta davanti al proprio stato maggiore (il gesto comincia con la mano sulla fronte e si conclude con un abbraccio ideale ai tifosi). Se poi qualcuno ne ha isolato un fotogramma facendolo passare per quello che chiaramente non è, ovviamente calciatore e club non possono esserne ritenuti responsabili. Inoltre la Curva Sud di Lanciano non ha mai presentato, storicamente, implicazioni o infiltrazioni di alcuna natura politica. Per completezza vogliamo sottolineare che nulla é più lontano dai pensieri e dai comportamenti di Federico Di Francesco di quanto gli è stato arbitrariamente attribuito. E con questo speriamo di poter ritenere chiarito e concluso questo spiacevolissimo episodio, al di là di qualsiasi volontà di speculare oltre”.