Passare il turno evitando i tempi supplementari. Erano due gli obiettivi della Roma, che ha ospitato lo Spezia (e circa 2mila tifosi provenienti dalla Liguria) nell’ottavo di finale di Coppa Italia: missione fallita totalmente, i giallorossi escono ai rigori, passano gli ospiti che se la vedranno con l’Alessandria.
I bianchi, ottimamente messi in campo da Mimmo Di Carlo, reggono senza grande fatica nei primi novanta minuti contro una squadra, quella di Garcia, che fatica a trovare il bandolo della matassa e che appare in grandissima difficoltà nel proporre un gioco accettabile dalla cintola in su.
Anche i supplementari si chiudono a reti involate e si va così ai calci di rigore. Pjanic tira sulla traversa, Terzi all’incrocio alla destra di De Sanctis, Dzeko spara altissimo, Nenè fa centro con un diagonale, De Rossi tiene in vita i padroni di casa, Juande non perdona, segna anche Digne ma al giovane Acampora non tremano le gambe: Spezia avanti, Roma fuori.
Nel post partita, Di Carlo si è lasciato andare (“Evento storico“) mentre il presidente Volpi ha rassicurato i tifosi (“Sampdoria? Non è vero!”). Garcia invece lo ha ammesso: “E’ un fallimento, ma non me ne vado”.