Gianluca Vialli è morto
Il calcio italiano e internazionale, a pochi giorni di distanza dalla scomparsa di Pelé e Sinisa Mihajlovic, perde un altro significativo interprete dello sport: Gianluca Vialli è morto a soli 58 anni, dopo una lunga battaglia contro un cancro al pancreas diagnosticato una prima volta nel 2017 e ripresentatosi nel 2021.
Nelle scorse settimane, Vialli aveva lasciato il ruolo di team manager della Nazionale (indimenticabili le lacrime di gioia e l’abbraccio con l’amico di sempre, il c.t. Roberto Mancini, dopo la vittoria a Euro 2020 dell’Italia) per tornare a Londra e combattere la malattia, con il sostegno dei familiari e delle persone a lui più vicine.
Vialli ha giocato da professionista negli anni ’80 e ’90, vestendo le maglie di Cremonese, Sampdoria, Juventus e Chelsea. Scudettato con blucerchiati e bianconeri, ha anche vinto quattro edizioni della Coppa Italia, due Supercoppe Italiane, due Coppe delle Coppe, una Champions League, una Coppa Uefa, una FA Cup e una Coppa di Lega inglese. Con la Nazionale è arrivato terzo a Italia ’90.
La sua carriera di allenatore è stata relativamente breve: dapprima player-manager al Chelsea, è stato poi allenatore a tempo pieno nella stagione 1999/2000, spostandosi sulla panchina del Watford nel 2001/2002. Successivamente si è dedicato al ruolo di commentatore tecnico ed è passato a compiti dirigenziali, l’ultimo dei quali quello di team manager della Nazionale italiana.