Nonostante la classifica a Palermo abbia i connotati post-apocalittici, Eugenio Corini pensava e sperava di poter lavorare abbastanza serenamente per inseguire la salvezza, a maggior ragione perché arrivato da poco, a stagione in corso.
Invece in tanti lo hanno già messo sulla graticola, pensando anche al vulcanico presidente Maurizio Zamparini, uno che gli allenatori se li mangia a colazione. Corini si è sfogato nella conferenza stampa alla vigilia della sfida Sassuolo-Palermo, valevole per la 20esima giornata di serie A: “Non pensavo di essere messo in discussione perché la squadra ha avuto dei miglioramenti, le partite sono state sempre in bilico eccetto quella contro il Chievo. Io rimango qua, ma ogni partita a Palermo è una bomba atomica. Sembriamo a Hiroshima. Così non sarebbe facile nemmeno per Klopp o Mourinho…”.
Poi quella che è sembrata quasi rassegnazione: “Sono stato molto vicino ad andare via, per quello che era successo sarebbe stato giusto tornare a casa, ma poi ho pensato al mio staff e alle persone che ci stanno vicino e allora ho scelto di restare, i ragazzi mi seguono e voglio continuare il mio lavoro”.