Luciano Spalletti carica l’Italia in vista di Euro2024
Nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni del “Corriere dello Sport”, il Ct della Nazionale Luciano Spalletti, tra i vari temi trattati, si è espresso in vista delle ambizioni dell’Italia ai prossimi campionati Europei. In aggiunta, il tecnico toscano è tornato a parlare anche del suo addio al Napoli dopo aver conquistato lo Scudetto.
“All’Europeo non dobbiamo temere nessuno, mettiamocelo in testa come chiodo fisso. Siamo il mezzo per raggiungere la piena felicità. La nostra e quella di chi ci vuole bene. Mi sentirò allenatore della Nazionale soltanto quando avrò portato l’Italia avanti nei campionati Europei. La maglia della Nazionale è qualcosa di speciale. Devi allenarti bene nelle due ore dell’esercitazione, ma anche nelle 22 successivie hai il dovere di tenere un comportamento adeguato per onorare la casacca azzurra. E’ meglio un giocatore un po’ meno qualitativo, ma moralmente integro” ha esordito il Ct della Nazionale.
“Mi piacerebbe portare a Coverciano, quando ci ritroveremo per la preparazione agli Europei, quattro 10 mondiali, Baggio, Del Piero, Totti e Antognoni. Ne ho già parlato con Gravina. Pensa se assistessero a un nostro allenamento: spingerebbero i ragazzi a elevare la prestazione. Presto partirà l’invito ufficiale della Federazione” ha proseguito l’ex allenatore della Roma.
Cambiando diametralmente argomento e parlando poi del Napoli, Spalletti ha spiegato: “Dopo il primo anno i miei collaboratori mi dissero ‘ma cosa restiamo a fare? Hanno venduto tutti’. Erano partiti Mertens, Koulibaly, Ghoulam, Ospina, Insigne e Fabian Ruiz. Tanta qualità. Io volevo sentirmi l’allenatore del Napoli e si è tecnici di una squadra soltanto se si fa qualcosa di effettivamente importante. Quando incontri De Laurentiis la prima cosa che ti dice è che secondi siamo già arrivati e dobbiamo stare sempre in Champions League. Così sono ripartito per raggiungere quegli obiettivi”.
“Alla fine siamo riusciti a portarci ad un livello più alto e a quel punto ho deciso di abbracciare la tristezza e lasciare il Napoli dopo quella gioia. Sarebbe stato più facile e naturale andare avanti, lavorare con un gruppo che avevamo portato al top, godersi la felicità del momento, quella fatta provare a quella splendida gente” ha concluso Luciano Spalletti.