Cambia il contesto ambientale, con un San Siro desolatamente vuoto, e quello psicologico, visto che la qualificazione era già svanita. Ma non l’Inter. L’ultimo impegno dei nerazzurri nel girone di Europa League ricalca l’andamento delle prime partite, in particolare di quella che ha sancito l’esclusione contro l’Hapoel Be’er Sheva.
Buon primo tempo, poi il calo, anche se questa volta c’è il lieto fine: una parata di Carrizo al 65′ su rigore procurato da Andreolli e calciato da Dockal evita la sconfitta, poi il pareggio è trasformato in vittoria da Eder, che al 90′ s’inventa un gran destro dal limite dell’area su invito di Ansaldi.
Con la Curva Nord deserta per protesta, e il record negativo storico d’incasso sfiorato, Pioli si consola con la buona prova di Pinamonti, autore di un controllo da campione nell’azione che ha portato al vantaggio di Eder al termine di un buon primo tempo.
Nella ripresa, il solito calo. Lo Sparta, pur già qualificato, prende campo e pareggia con Marecek, che sfrutta una mancata copertura di Ansaldi, prima di sprecare dal dischetto l’occasione della vittoria.
La parata di Carrizo però rianima l’Inter, che quantomeno riesce a chiudere in attacco e a vincere, ma non a evitare l’ultimo posto nel girone.