Cesare Prandelli non usa mezzi termini
Ospite di ‘Radio Anch’io Sport’ su Radio 1, Cesare Prandelli ha analizzato secondo il suo punto di vista i motivi della fallimentare spedizione italiana a Euro 2024, conclusasi mestamente al cospetto della Svizzera sabato scorso a Berlino, dando così il via ai vari processi sportivi, fra appassionati e addetti ai lavori, nel Bel Paese.
“Spalletti ha provato a cambiare, le ha provate tutte – ha detto l’ex commissario tecnico, che guidò gli Azzurri fino alla finale di Euro 2012 -. Sono mancati temperamento, determinazione e voglia di vincere. Con un Chiellini in campo, probabilmente, avremmo fatto qualcosa in più. L’allenatore può fare molto, è vero, ma bisogna anche valutare gli interpreti: altre squadre sono uscite con dignità, noi no”.
Per Prandelli c’è anche il rischio concreto di non qualificarsi ai Mondiali per la terza volta consecutiva: “Dopo l’eliminazione ai gironi nel 2014 dissi in conferenza stampa: ‘Sicuri che ai prossimi Mondiali ci saremo?’ Qualcuno mi ha anche chiesto scusa, ma non è che io fossi un indovino: già all’epoca c’erano dei dati che mostravano un trend negativo”.
Il tecnico di Orzinuovi, poi, rincara la dose: “In Serie A ci sono molte proprietà non italiane e manager che arrivano da altri ambienti e dunque fanno fatica a rapportarsi con il mondo del calcio. Bisogna formare nuovi dirigenti ma è solo una delle cose da fare, se però non iniziamo ci ritroveremo alla prossima occasione a dire le stesse cose. Spalletti e Gravina? Giusto che restino, bisogna però ripensare il calcio in Italia, in generale”.