“Non siamo i favoriti per questo girone; e poi Mancini conosce già la Turchia…”, le parole del CT Gunes.
Ci siamo quasi. Italia e Turchia si sfideranno venerdì 11 giugno allo Stadio Olimpico di Roma nel match inaugurale di Euro2020. Nella conferenza stampa tentutasi alla vigilia del match il ct turco Senol Gunes ha parlato diffusamente della sfida in programma e delle aspettative della squadra che allena. Mettendo un po’ le mani avanti e mostrandosi a suo agio nel ruolo di sfavorito del confronto. Ecco le sue parole.
“Mancini conosce la Turchia avendo allenato il Galatasaray: ha avuto successo, ha tanti ottimi giocatori a disposizione. Non siamo i favoriti per questo girone ma vorrei poter disputare la finale di questo torneo contro l’Italia. Il nostro percorso parte nel 2002 con la semifinale Mondiale, sarebbe bello giocare una finale con loro. Tutti vorrebbero vincere, noi compresi: vincere è una cosa, perdere un’altra, ma sono certo che ci sarà tanto da imparare durante questa manifestazione. Tutti i 26 sono pronti per l’Europeo, vorremmo che tutti si divertissero”.
“Contro l’talia sarà complicata, conosciamo la forza degli avversari ma anche i loro punti deboli. Guardate Donnarumma: è giovane e bravo, ma hanno anche Insigne e Immobile. Vedi queste individualità e sai che giocano tutti quanti in Serie A, più due del Chelsea e uno del PSG. Noi siamo consci della classe e della tradizione dell’Italia che si qualifica per quasi tutti i tornei. Hanno una grande cultura calcistica, ci sono parallelismi tra noi e loro. Dal punto di vista tecnico, tattico e fisico, sarà combattuta. Non voglio scendere nei dettagli, vorrei vedere la classe dei miei in campo”.
Sul momento del calcio turco, Gunes ha poi dichiarato: “Abbiamo avuto momenti difficili e positivi, sia a livello Nazionale che di club. Vorremmo esserci sempre in queste manifestazioni sportive. L’importante è non soffermarsi troppo sul passato. Domani abbiamo la prima gara da giocare, qualunque sia il risultato, vittoria, pareggio o sconfitta, le cose da fare sono sempre le stesse. La priorità è il gioco, più dei risultati stessi”.