Faccia a faccia con Cairo, Juric: “Ho detto ciò che penso”
Nel prossimo turno di campionato il Torino sarò chiamato all’esame Fiorentina. Ivan Juric ha analizzato così la squadra avversaria: “Hanno 20 giocatori di livello. A inizio stagione hanno pagato un po’ il fattore coppe ma sono una grandissima squadra e hanno un ottimo allenatore che è Vincenzo Italiano, mi piace molto”.
Juric ha avuto un confronto con Urbano Cairo: “E’ stato bello, abbiamo fatto il punto della situazione. In un anno e mezzo si è fatto un lavoro eccezionale sia dal punto di vista economico, con l’abbassamento del monte ingaggi e la vendita di Bremer, sia sportivo con il ringiovanimento della rosa e i risultati migliori. Ora la società può vedere il futuro con occhi diversi rispetto a un anno fa. Ho detto ciò che penso, dove si può fare meglio, adesso vediamo. Mi sembra che Cairo voglia crescere e migliorare, vedremo nel concreto. Sono gravi tutte le scadenze che abbiamo, vediamo come si affronteranno”.
“Rinnovo? Non è quello il discorso, non è una priorità fare il contratto lungo per avere più soldi, l’obiettivo è principalmente sportivo. Con il presidente abbiamo parlato al 95% di calcio e di come sviluppare la società. Vedo cose positive, è il momento di decisioni importanti e di capire la strada che prenderà il Toro. Ho ancora un contratto lungo. Per me è importante che la squadra faccia sei mesi alla grande, che si migliori e abbiamo voglia di fare bene in campionato e sarebbe importante fare la semifinale di Coppa Italia. Le finanze di un club sono importanti, ora dobbiamo migliorare. Poi si vedrà”.
In chiusura una battuta sul mercato: “Sul fronte cessioni abbiamo solo la situazione di Berisha, per gli altri siamo giusti. Berisha vuole giocare, è l’unica situazione che so io. C’erano altre situazioni ma con gli infortuni sono cambiate le cose. Sul resto non mi sbilancio, vediamo che mercato si farà: ci sono tantissime cose da fare. Ieri mi è piaciuto l’incontro, ci siamo detti cose anche toste ma con sincerità. E’ stato utile per me, per Cairo e per Vagnati. Io faccio l’allenatore e al massimo, loro devono decidere come vogliono proseguire. E’ chiaro che ci vogliono cose concrete”.