Tra Massimo Ferrero e Maurizio Sarri non c’è feeling. La cosa è nota: il presidente della Sampdoria sondò in estate il futuro allenatore del Napoli nel casting per il dopo-Mihajlovic, senza però leggere negli occhi del tecnico toscano l’entusiasmo necessario per farlo sedere sulla panchina blucerchiata.
Nei mesi successivi, Ferrero non ha risparmiato frecciate all’allenatore quando questi si era lamentato per lo stato del manto del Ferraris, dopo la partita di fine ottobre tra Genoa e Napoli. E allora, come pretendere che il vivacissimo presidente non commenti la squalifica-soft comminata a Sarri per le frasi rivolte a Mancini?
“Come direbbe mio nonno, qui si fanno sempre due pesi e due misure. Io ho fatto un errore geografico e ho preso cinquant’anni, questo ha detto di ogni e ha preso due giornate…” ha detto Ferrero, riferendosi ai 3 mesi di inibizione subiti nell’autunno 2014 per l’improvvida definizione “filippino” attribuita al presidente dell’Inter Erick Thohir.
“Il calcio non è sempre uguale oppure siamo tutti figli di dio? Com’è la storia?”, ha proseguito Ferrero.
Il tutto proprio nella settimana di Sampdoria-Napoli…: “Ce l’andiamo a giocare, perché quando i ragazzi vogliono, vinciamo su tutti”.
Della partita saranno anche Eder e Soriano, sogni dell’Inter che però, per Ferrero, resteranno tali: “Restano tutti e due. Dall’Inter non ho ricevuto offerte, e nel caso loro devono pensare a giocare”.