Fiorentina, ko choc. Lazio ok in 10

Si apre con un risultato clamoroso il terzo turno di Europa League. La Fiorentina di Paulo Sousa, prima della classe in Serie A, viene sconfitta al Franchi di Firenze per 1-2 dai polacchi del Lech Poznan. Nonostante un secondo tempo dominato, la Viola viene punita nella ripresa dalle ripartenze degli ospiti. Inutile la rete di Giuseppe Rossi nel recupero. Nonostante l’inferiorità numerica dal 6′ minuto del primo tempo per l’espulsione di Mauricio, invece, la Lazio piega 3-1 il Rosenborg e si porta a quota 7 punti in classifica. 

FIORENTINA- LECH POZNAN 1-2
(65′ Kownacki, 81’Gajos, 91′ Rossi)

La Fiorentina di Paulo Sousa parte alla grande come suo solito. Dopo appena tre minuti i Viola vanno subito ad un passo dal gol del vantaggio con la punizione di Mati Fernandes sulla quale, però, nessuno riesce ad intervenire. La formazione del tecnico portoghese prova a fare girare palla alla ricerca di varchi ma il Lech Poznan si chiude bene e riparte. I padroni di casa, nonostante una prova non certo brillante, sono padroni del campo e con Babacar e Verdù sfiorano ancora il gol del vantaggio. Il primo tempo, però, si chiude sul punteggio di 0-0.

La Viola apre la seconda frazione con ben altro piglio. Il primo pericolo alla porta di  Buric lo porta Kuma Babacar, sulla cui conclusione il bosniaco si supera di pugno. A sorpresa, proprio quando la Fiorentina sembrava padrona del campo, i polacchi colpiscono in contropiede e, con la prima palla del match toccata dal giovane (e fortunato) Kownacki, sbloccano il risultato. La Fiorentina, immeritatamente in svantaggio, riprende ad attaccare a testa bassa ma è ancora, incredibilmente, la squadra polacca a passare con la rete di Gojos all’81esimo minuto. Inutile il gol di Giuseppe Rossi nel recupero. Clamorosa opportunità a tempo quasi scaduto per Babacar che, di testa, non trova la deviazione vincente.  
 
 
LAZIO-ROSENBORG 3-1
(28’Matri, 54 ‘F. Anderson, 69′ Soderlund, 79’ Candreva rig.)
 
In uno Stadio Olimpico semi-deserto, la Lazio di Stefano Pioli vuole subito fare capire chi comanda. Pronti via ed i biancocelesti colpiscono un palo ed una traversa con Hoedt e Mauri. Dopo appena sei minuti, però, una follia di Mauricio costa l’espulsione al difensore brasiliano per un fallo da ultimo uomo, costringendo la Lazio a giocare 80 minuti in 10 uomini. Nonostante l’inferiorità numerica, sono i biancocelesti, spinti dalle accelerazioni di un sempre pericolosissimo Felipe Anderson a fare la partita. Il meritato gol del vantaggio porta la firma di Alessandro Matri, bravo a beffare i centrali norvegesi con un destro secco che supera Hansen. Dopo il gol, però, la Lazio abbassa il proprio baricentro e solo il palo, per due volte, salva gli uomini di Pioli dal gol dell’1-1.
 
La ripresa si apre con la Lazio che colpisce a freddo i norvegesi. Mauri approfitta di una sbavatura della difesa del Rosenborg e serve Matri che appoggia per Felipe Anderson, bravo ad insaccare di potenza. Gli ospiti non si danno per vinti e con un colpo di testa imperioso di Soderlund, dimezzano lo svantaggio a 20 minuti dal fischio finale. Quando sembra che i norvegesi possano agganciare il pareggio, Radu è bravo a procurarsi un calcio di rigore che Candreva trasforma dopo l’iniziale parata di Hansen. Nonostante il brivido finale, con Berisha che para il calcio di rigore di Soderlund, la Lazio piega il Rosenborg e si porta a quota 7 punti in classifica. 

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