Un fiume in piena, attacco al sistema calcio italiano
Commisso non ha mai avuto peli sulla lingua. In questo caso, ha voluto essere molto chiaro. Il sistema calcio italiano non gli piace e, a suo giudizio, qualcosa non funziona. Il patron della Viola punta il dito su diversi club italiani. Non invidia nessuno, la sua Fiorentina è sana, da ogni punto di vista.
“Invidiare qualcuno? No, perché certe vittorie sono arrivate grazie a situazioni debitorie assurde che hanno portato i club quasi alla bancarotta e poi nelle mani di Fondi per la mancata restituzione da parte delle proprietà dei prestiti ricevuti. E io mi chiedo ancora se chi ha vinto in certi anni poteva essere iscritto al campionato”, le sue parole alla Gazzetta dello Sport.
Il patron della Viola rivela che avrebbe potuto acquistare il Milan (… “poi è finito a mister Li e sapete come è finita”) e punta il dito contro Zhang che, di fatto, è stato costretto a lasciare l’Inter per questioni economiche: “Non si sa più dov’è… Anche lui costretto a lasciare l’Inter, indebitata col Fondo Oaktree”.
Non risparmia neanche la Juventus e fa chiarezza sul progetto Atalanta: “Poi c’è il caso Juve: da Ronaldo in poi Exor in cinque anni ha dovuto mettere 900 milioni di euro per sistemare i bilanci, nonostante i ricavi annuali fossero superiori a 450 milioni, più del triplo di quelli della Fiorentina. Dei club a cui possiamo paragonarci, per dimensione e ricavi, solo l’Atalanta ha fatto meglio di noi come risultati, ma il loro progetto, compreso di infrastrutture, è partito prima. Le altre no, non posso invidiarle”.