Fulvio Collovati: “La Supercoppa in Arabia un flop, in Inghilterra le coppe nazionali le giocano in casa”
Fulvio Collovati, campione del mondo in Spagna nel 1982, difensore, tra le altre squadre, di Milan, Inter e Roma, ha rilasciato un’intervista esclusiva (qui l’articolo) al sito news.superscommesse.it, in cui, tra le altre cose, dice la sua sulla lotta scudetto tra Inter e Juventus e critica aspramente la scelta di aver giocato la Supercoppa italiana, vinta ai nerazzurri, a Riad, in Arabia Saudita. Ecco le sue parole.
“Escludo che il sorpasso in classifica possa mettere pressione all’Inter. Il campionato finora è avvincente e la sfida in testa molto interessante. Rimango dell’idea che i nerazzurri abbiano qualcosa qualcosa in più, soprattutto a livello di organico. Non dico tutto, ma molto si giocherà nello scontro diretto del 4 febbraio. Lì si capirà se l’Inter è davvero devastante, come lo è in questo momento, o se la Juventus sia in grado di reggere la marcia positiva che sta portando avanti in campionato. Allegri sta facendo un lavoro eccezionale, è stato bravo a compattare il gruppo e in campo si vede che la squadra ha fame. Sono valori che potrebbero bilanciare il divario tra bianconeri e Inter. Lo scontro diretto dirà molto di questa stagione”.
“Non credo gli impegni siano un grosso problema per i nerazzurri. L’Inter ha una panchina lunga e di qualità, può contare su due squadre, entrambe molto forti. Le partite infrasettimanali spesso rappresentano l’alibi ideale degli allenatori, ma sulla carta la squadra di Inzaghi è in grado di affrontare tranquillamente tutte le competizioni. Il doppio impegno, più che sul piano fisico, può incidere sulle energie mentali, non a caso spesso Allegri dice che marzo e aprile sono i mesi più importanti per il campionato, quelli decisivi per lo scudetto”.
“Sono sempre stato molto critico nei riguardi di Vlahovic, non ha mai reso al massimo. Francamente mi aspettavo potesse fare la differenza in questo modo, altrimenti la Juventus non lo avrebbe pagato quasi 80 milioni. Tutti si meravigliano, ma non c’è da sorprendersi, ci si doveva sbalordire più che altro dei suoi numeri negativi. I bianconeri lo hanno aspettato, ora si spera diventi determinante anche nei big match. Può diventare decisivo come Lautaro. La carta d’identità gioca a suo favore, può solo migliorare. Deve trovare continuità, 4 gol contro Lecce e Sassuolo non bastano”.
“L’esonero di Mourinho? I risultati sportivi sono stati determinanti fino a un certo punto, il rapporto era ormai logoro. Probabilmente sarebbe stato meglio dividere prima le strade o aspettare giugno. Mandarlo via adesso sta a significare che il legame era davvero ai minimi termini. Mourinho ha fatto due finali europee, per la Roma non è poco. Il portoghese ha dato tanto, ma è stato ricambiato ampiamente dal pubblico giallorosso, tant’è che è stato acclamato anche andando via da Trigoria. L’ottavo posto in classifica ha influito sulla decisione della società, ma non sono sicuro che le responsabilità siano tutte del portoghese”.
“Daniele De Rossi può benissimo giocarsi le sue carte. Viene dall’esonero con la Spal, la sua carriera è agli albori, ma non avrebbe avuto senso lasciarsi scappare questa possibilità. E’ un campione del mondo e un grande conoscitore di calcio, la Roma può rappresentare un trampolino importante per la sua carriera da allenatore”.
“Mazzarri non può fare miracoli, che la stagione dello scorso anno fosse irripetibile era chiaro a tutti. Garcia non si era integrato con l’ambiente napoletano, Mazzarri è stata la scelta più logica per De Laurentiis. Certo, non può essere l’allenatore del futuro per la squadra partenopea. Si parla di Mourinho, si tratta di un’ipotesi suggestiva. Il portoghese sa farsi voler bene, la piazza napoletana sarebbe l’ideale per un profilo del genere. Entrerebbe subito nel cuore dei tifosi del Napoli, così come fatto a Roma”.
“Leao è un grande talento, chiaramente deve e può dare di più, però non sarà mai un goleador da 25 gol, è inutile aspettarselo da lui, essere un cannoniere non rientra nelle sue corde. Spesso viene fischiato e criticato per la sua indolenza, ma è errato credere che possa risolvere le partite da solo. A livello di qualità ha i colpi giusti, gli manca continuità, spesso non gli viene perdonato nulla, ma metterlo costantemente in discussione è ingiusto”.
“Cosa ci si aspettava dalla Supercoppa in Arabia, centomila persone allo stadio? Si sapeva sarebbe stato un flop. In Inghilterra giocano tutte le coppe nazionali in casa, eppure è il campionato con più richiamo e più esportato al mondo. Far giocare i nostri giovani sarebbe il miglior modo per far crescere il calcio nazionale, con i soldi dell’Arabia, che fanno comodo solo a qualche presidente, non si va da nessuna parte. Sono assolutamente contrario alla scelta di giocare a Riad, così si prendono in giro i nostri tifosi”.