Adriano Galliani è tornato a parlare del suo ormai prossimo addio al Milan: “Fino al giorno del closing, sarò assolutamente concentratissimo come sto dimostrando. Poi rimarrò tifoso rossonero. L’amore non passa. I dirigenti passano, ma è importante che il Milan continui a fare bene come con il presidente Berlusconi”.
L’ad rossonero, premiato con la “Guirlande d’honneur” dalla Ficts, ha parlato anche del momento della squadra: “Quando vinci e la prossima partita è dopo 15 giorni hai 15 giorni di gioia. Peccato che dopo tre giorni dopo la Juve è arrivato il Genoa. Abbiamo una posizione di classifica molto buona. E’ una buona squadra ma lo era anche l’anno scorso. Ci sono gli anni in cui le cose vanno bene. Gli anni in cui i giocatori si separano dalle mogli, l’anno scorso è stato il record, quest’anno invece tutti d’amore e d’accordo. In trent’anni credo di aver capito i meccanismi come la religione. Ci sono gli anni dove ci sono i misteri gaudiosi e quelli dolorosi. Quest’anno sembra un mistero gaudioso”.
Chiosa su Lapadula: “Giocava a Teramo fino al 30 giugno 2015 e al primo gol viene chiamato in Nazionale. Il ragazzo non ci credeva, era a Torino ed è partito come un razzo. Ha una cattiveria agonistica che non ha eguali negli altri 27 giocatori del Milan. Rincorre chiunque, anche a Milanello tra i vialetti. Ha una ferocia agonistica che raramente ho trovato in questi trent’anni. Con la volontà si può fare tanto e lui ce l’ha di ferro”.