Gattuso: “Qualche giocatore deve stare attento…”

Gennaro Gattuso alla vigilia della partita contro il Latina si sofferma alcuni minuti sulla situazione societaria: “Chi vuol comprare deve fare i suoi conti, come è normale che sia. Se io vado a comprare qualcosa prima mi certifico se è tutto a posto, poi faccio nel caso partire i pagamenti: ognuno poi può pensare cosa vuole, ma far verifiche è normale. So che ci sono persone per bene che vogliono comprare il club, ma evito di parlarne. Ringrazio però Abodi, al di la di qualche discutibile tweet sta davvero lavorando per il Pisa, ma non vorrei che poi fosse troppo tardi per intervenire: ci abbiamo messo molto tempo ad arrivare dove siamo, è anche per questo che voglio la quotidianità, l’esser credibile quando si va a parlare con le persone. Si è arrivati a un punto nel quale la faccia non posso mettercela più, il mio l’ho già fatto. Chiunque lavora con noi tutto ciò lo avverte”, le parole riportate da Tuttopisa.it.

“Lucchesi? Io parlo con Fabrizio, ma in questo momento lui non rappresenta nulla, le problematiche non si risolvono. Quelli si risolvono solo scrivendo le e-mail (tono sarcastico ndr)…”.

Sulla partita contro il Latina avvisa i suoi: “Mentalmente la mia squadra può dare il 100%, fisicamente no, negli ultimi giorni abbiamo avuto un calo fisico impressionante, non riusciamo ancora a sviluppare i carichi di lavoro che vogliamo, e secondo me il fatto di aver fatto tante partite di fila non ci ha fatto bene, ci ha aiutato l’entusiasmo. Tutto quello che si propone, è proposto al 50/60%, ma comunque qualche giocatore deve stare attento, piuttosto lavorerò con qualche Primavera. Perchè io sull’aspetto tecnico-tattico, come allenatore, devo sicuramente migliorare, ma tante cose le riesco a vedere prima, ed è per questo che dico che comunque niente deve servire da alibi: io il veleno addosso ce l’ho ancora, quindi non mollo, vivo meglio le sconfitte che le vittorie. E non voglio mai più sentire parlare di ‘io’, l’io’ va bene nel tennis, negli sport individuali: qui si parla del ‘noi’, e voglio vedere tutti col sorriso quando siamo al campo. Dobbiamo credere in qualcosa e rispettare la maglia: io cerco di farli stare bene per quanto posso, ma loro ci devono mettere qualcosa in più”.

Articoli correlati