Alessandro Jacobone, leader dei Non Evoluti, dà i voti agli uomini di Gattuso.
Donnarumma 7 Quando la squadra soffre e lascia spazi agli avversari, a fermarli ci pensa Gigio, quel Mister 6 milioni che in troppi avevano etichettato come un sopravvalutato. Se oggi si è vinto, è perchè lui ci ha tenuto in partita con le sue parate. Punto
Abate 6,5 Commuovente come stia dando tutto per la maglia e come lo faccia con efficacia e determinazione. L’ho criticato per intere stagioni, è una creatura della dirigenza da me tanto contestata, ma solo un pazzo non darebbe merito ad Ignazio. Bravo.
Musacchio 6,5 Fermare questo Kouamè non era facile e lui non gli ha lasciato ossigeno per tutta la gara, costringendolo a scappare in zone non sue. Anticipi, grinta e testa alta, danno forma ad una prestazione da sufficienza piena. Affidabile.
Zapata sv La fortuna non tifa Milan e lui si ferma dopo soli 12 minuti. Forza Christian, torna presto perchè il Zapata di quest’anno serve come il pane.
14′ Conti 6 Entra timido e preoccupato probabilmente di non aver fiato fino al 90esimo. Non facile gestire la fascia con un Genoa pericoloso e dall’alto ritmo, soprattutto nella prima parte. Sale nella ripresa e regala l’assist del vantaggio con uno dei suoi appoggi a centro area che lo hanno reso famoso a Bergamo.
Rodriguez 5,5 Non un bel periodo per Ricardo che offre una prestazione senza spinta e piuttosto contratta. Non fa errori e in copertura fa il suo, ma può fare meglio e lo sappiamo benissimo.
Paquetá 6,5 Non prende un bel voto per la rouleta con la quale concede materiale al MilanTwitter per un felice autoerotismo. Anzi, in quell’occasione mi ha fatto arrabbiare per la pericolosità del contropiede genoano, nato proprio da quella giocata. Il voto se lo merita per la continuità offerta, soprattutto nella ripresa, e per la qualità con la quale l’ha offerta. E’ appena arrivato e non può far altro che migliorare, confermando la gran capacità di Leonardo di individuare talenti a tinte verdeoro.
Bakayoko 7 Un monumento, un gigante, una diga. Trovate voi le parole giuste ma da oggi lo chiamo Paul. Pogba non c’entra nulla, mi riferisco al polipo diventato celebre ai mondiali per i suoi pronostici spesso azzeccati. Ha i suoi tentacoli che usa con astuzzia e mai commettendo fallo. Quando pensi l’abbia persa, allunga i suoi tentacoli e riprende la palla. Riscattatelo
Calhanoglu 5,5 Il primo tempo opaco e dal poco supporto alla punta, è in gran parte figlio del lavoro sbagliato da parte di Hakan. Pressato e in mezzo al traffico, fatica a far girare la palla e ad inserirsi in avanti come chiede lui Gattuso. Sale leggermente nella ripresa non appena il Genoa perde fiato, ma non basta. Serve che si riprenda.
79′ Mauri sv
Suso 6 Ero pronto ad una insufficienza piena, dovuta ad un approccio lento e svogliato ed ad una partecipazione disattenta alla manovra. A Genova lo conoscono bene e lo avevano rinchiuso nella gabbia dalla quale sembrava non poterne uscire. Ma con lui si rischiano figuracce sulla rete, soprattutto se gli si dà un voto prima del 90simo. Meno male che durante la gara mi concentro affinchè si vinca, senza godere nel veder le mie “alterazioni” confermate sul campo.
89′ Castillejo sv
Cutrone 6 Sufficienza figlia di una partita ostica e difficile per l’unica punta. Lasciato solo per tutto il primo tempo, migliora il suo lavoro non appena la squadra accorcia avvicinandosi dalle sue parti. Sportellate e assist nel finale, gli regalano un sei del tutto meritato.
Borini 6 Non sono mai impazzito per lui e anche oggi non ha perso l’occasione per farmi arrabbiare. Ma lotta con continuità e si rende fastidioso per la difesa rossoblù in più di una occasione. Raccoglie l’assist di Andrea Conti e lo trasforma in goal. Oggi ha fatto vincere il mio Milan, oggi gli voglio bene.
All. Gattuso 6,5 Vederlo nello SkyBox del Marassi, è quasi divertente. Sembra un leone in gabbia e la faccia stremata del responsabile della comunicazione del Milan, Fabio Guadagnini, è tutta un programma. Non so cosa abbia detto alla squadra nell’intervallo, ma di certo questa vittoria è figlia delle sue decisioni in quanto a formazione iniziale e alla sua conferenza stampa pre gara, tanto e troppo criticata. Sapeva quali sarebbero stati i rischi, li ha evitati con astuzia.