La partita tra Genoa e Napoli è stata portata a termine nonostante una sospensione di tredici minuti a inizio secondo tempo per la fortissima pioggia che aveva compromesso lo stato del manto del “Ferraris”. Alla ripresa la squadra di Ancelotti ha ribaltato lo 0-1 imponendosi per 2-1 grazie a un’autorete di Biraschi nei minuti finali, ma più che il risultato finale ad amareggiare il presidente del Grifone Preziosi è stato lo striscione-shock esposto dai tifosi rossoblù prima dell’inizio della gara: “Preziosi prima o poi anche tu morirai, il Genoa mai”.
La frattura tra il numero uno del club e la tifoseria, acuita dall’esonero impopolare di Ballardini, è sempre più profonda, ma Preziosi non si aspettava questa evoluzione e ha puntato il dito contro l’arbitro Rosario Abisso per aver fatto giocare la partita in presenza dello striscione: “Sabato sera non ero allo stadio, ma ho detto ai miei dirigenti di chiedere all’arbitro di non fare iniziare la gara fino a quando non fosse stato tolto quello striscione, ma l’arbitro ha risposto che non poteva intervenire lui. Secondo me invece quello era vilipendio alla persona e non c’era bisogno che intervenisse un organo federale. Ne parlerò in Lega”.
“Mi si può contestare ma non in quel modo, non si augura la morte a nessuno – ha aggiunto il Presidente – Non ho fatto denunce perchè non c’è stato bisogno, la Digos ha già avviato una indagine. È sicuramente gente schedata, si tratta solo di intervenire. È solo una parte della gradinata che fa casino e impedisce agli altri di dissentire perchè hanno paura di prendere schiaffi”.