Il portiere della Nazionale Gianluigi Buffon in un’intervista al canale YouTube americano Copa90 rilancia le ambizioni azzurre nonostante le difficoltà attuali della selezione di Giampiero Ventura: “Mondiale? Intanto ce lo dobbiamo guadagnare, spero di arrivarci. Se possiamo sognare la vittoria? Sì quando rappresenti l’Italia e inizi una competizione non puoi non sognare di vincere. Non ho mai iniziato una competizione pensando di non vincerla, è umano che sia così”.
Il rapporto con la Nazionale: “Quella indossata contro la Macedonia è sicuramente la mia maglia preferita. Innanzitutto perché è molto bella e il completo dell’Italia sta molto bene anche al portiere. Poi perché dopo 20 anni di Nazionale è un piccolo premio, ho dato sempre il massimo delle mie energie, dei miei pensieri e delle mie forze per le squadre in cui ho giocato. Ho sempre dato al senso di appartenenza un valore fondamentale per poter battersi in campo. Ho fatto 17 anni alla Juve, dieci al Parma, 20 in Nazionale più altri quattro o cinque nel settore giovanile azzurro”.
“Questo sta a significare che ho avuto solo tre squadre e quindi per me sono importanti i valori del senso di appartenenza. Avere avuto la fortuna di indossare la maglia azzurra, che sento come una seconda pelle, per me è stato veramente un grande regalo. Come cambia la preparazione di una finale di Champions League e una finale di un Mondiale? L’unica differenza è che prima delle finali di Champions League sono sempre riuscito a dormire, prima di quella del Mondiale no. E questo fa capire la differenza. Avere vinto il Mondiale significa avere realizzato il sogno più grande che può avere un giocatore o un bambino che impazzisce per il calcio come ero io. È una gioia che vale il biglietto della vita, si può morire in pace”.
La Top 5 dei giocatori incontrati: “Quelli più forti che ho incontrato o con i quali ho giocato sono Ronaldo, Messi, Cristiano Ronaldo e Zidane: questi giocherebbero in tutte le squadre. Dopo, e parlo dei compagni con cui ho giocato, ho avuto sempre un rapporto speciale con i difensori: da Thuram a Cannavaro, poi Chiellini, Barzagli, Bonucci e ora Rugani. Ma anche Ferrara. Me li ricordo davvero volentieri perché penso che per ottenere grandi risultati come difesa ci deve essere anche grande empatia. In tutti questi anni con i miei difensori sono riuscito a creare questo rapporto, questa fiducia. Questi sono i giocatori che secondo me hanno scritto le pagine più importanti del calcio nazionale e internazionale. Tra gli italiani come talento puro metterei sicuramente Pirlo, Totti, Del Piero e uno dei talenti straordinari come Roberto Baggio. Allora per fare la top 5 italiana metterei anche Maldini. Il difensore più bravo con cui ho giocato? Difficile scegliere quando hai avuto la fortuna di giocare con gente come Cannavaro, Thuram, Nesta, Materazzi, Barzagli, Chiellini, Bonucci, Ferrara, Montero… Impossibile sceglierne uno. Potrei sceglierne uno in base all’amicizia o al legame personale, ma come valori tecnici è dura”.