Gianluigi Buffon non ha ancora digerito la sconfitta di Barcellona: “Primi gol subiti da Messi? Non dico che fosse inevitabile ma vedendo al frequenza con la quale segna, aver fatto 4 partite senza aver preso gol da lui è stato un piccolo record. Quando ci giochi contro e quando vedi la rabbia e la cattiveria con cui fa determinati movimenti o con la quale scaglia la palla in porta, capisci che ci sono delle categorie nei giocatori. E la cosa bella e la fortuna che ho è che la Juventus mi permette di andare in giro per il mondo e vedere questi giocatori fortissimi. E a volte ci dimentichiamo di questa cosa e quindi facciamo delle valutazioni errate su altri giocatori, pensando che siano chissà cosa e poi invece quando incontri quelli forti davvero ti accorgi che c’è da lavorare ancora molto per arrivare a quei livelli eccelsi”.
“Abbiamo giocato contro una grande squadra e abbiamo perso male, 3-0 è un risultato sul quale c’è poco da recriminare – ha aggiunto il portiere della Juventus a Premium Sport -. Però se analizziamo in maniera lucida la gara possiamo anche dire che è un passivo troppo pesante per quello che si è visto per almeno 60 minti. Nel primo tempo abbiamo fatto la gara che dovevamo fare, in modo molto intelligente, poi il gol sul finire del primo tempo ci ha demoralizzato e destabilizzato. Questa non è una scusante, ma è una motivazione reale ed è un qualcosa che non deve accadere. Alla fine, se noi avessimo avuto la forza mentale per restare in partita, sicuramente non avremmo preso 3 reti e avremmo avuto altre palle gol. Bisogna giocare ugualmente con la stessa fiducia e serenità, cosa che abbiamo smarrito dopo il loro vantaggio: questo è un punto dove dobbiamo migliorare. Noi riusciamo a stare in partita contro le due o tre squadre che sono ancora un gradino sopra di noi se non perdiamo un certo tipo compattezza. Se la perdiamo allora iniziano i problemi. Dopo la Spagna, sconfitta anche contro il Barcellona? La mia frustrazione è che questo ciclo calcistico ha fatto sì che, alla fine delle partite, ho dovuto andare sempre a salutare le solite facce e complimentarmi per una vittoria. Quindi che sia la Spagna, il Barcellona o il Real Madrid si va sempre a salutare Piquè, Sergio Ramos, Isco e dopo un po’ è frustrante. Per questo, dal punto di vista psicologico bisogna essere molto forti per poterli incontrare di nuovo e non sentirsi figli di un Dio minore e avere ugualmente la convinzione di poter riuscire a batterli, perché Io sono convinto di poterci riuscire in un certo modo”.