Guardiola ricorda Cruyff: “Gli devo tutto”

Il suo silenzio nel giorno della scomparsa di Johan Cruyff aveva colpito tutti. Ma Pep Guardiola era semplicemente troppo addolorato per parlare a caldo, pur essendo a conoscenza del calvario del proprio Maestro.
 
L’indomani il saluto dell’allievo arriva commosso, a RAC1: “Non sapevo nulla di calcio, fino a quando non conobbi Cruyff. Con Johan sapevi che era possibile comandare e dominare il calcio” ha detto Guardiola, che del “Dream Team” diretto da Cruyff dalla panchina fu il regista, e che al Poeta del Gol si è ispirato come allenatore. 
 
“Quando arrivò nel club, disse: ‘Seguitemi’, e la gente si unì a lui. E quando le cose andavano male, peggio andavano e più lui credeva nelle proprie idee. È stato un maestro: dominava, controllava tutto e ci proteggeva da tutto e tutti. Non sarei mai stato capace di instaurare ciò che è riuscito a creare lui agli inizi”.
 
L’eredità lasciata dall’olandese va quindi oltre i titoli vinti da giocatore e allenatore: “Ciò che si ricorderà di Cruyff non sono i titoli vinti, ma il fatto di aver cambiato i club in cui è stato – ha concluso Guardiola – Ha trasformato l’Ajax, il Barça, l’Olanda, la Spagna. Era un personaggio dominante, con una personalità unica”. 
 

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