“Nelle guerre tra ricchi, sono i poveri a morire”.
Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia dell’importante match di campionato contro la Salernitana, il tecnico del Bologna Sinisa Mihajlovic non poteva esimersi dal rispondere a domande sulla drammatica situazione in Ucraina. Coinvolto in prima persona, come cittadino serbo, dalla guerra in Jugoslavia di inizio anni ’90, l’allenatore del club felsineo ha concluso il confronto coi giormalisti visibilmente scosso.
“Spero finisca presto e spero soprattutto che nessuno si abitui a notizie di questo tipo. Nelle guerre tra ricchi, sono i poveri a morire. Oggi la guerra è la prima notizia ovunque, ma poi diventa la seconda, la terza e magari tra un mese non se ne parla più: non sia così, diamo tutti un contributo non dimenticando mai cosa sta succedendo”, ha esordito Sinisa.
“Ricordo che quando scoppiò la guerra nel mio paese avevo vinto la Coppa dei Campioni con la Stella Rossa, poi venni in Italia. Speravo che i miei allenamenti durassero 24 ore perché solo in quei momenti non pensavo alla guerra e ai bombardamenti. Quando finivano era un casino: pensieri, immagini, tutto diventava difficile da gestire, essendo coinvolto direttamente. Non è detto che tutti riescano a isolarsi, è possibile anche non riuscire a non concentrarsi su nulla, perché durante una guerra è possibile non riuscire a sentire i propri cari per ore e allora pensi di tutto”, ha concluso.