La testimonianza di Darijo Srna fa accapponare la pelle
Darijo Srna è l’attuale direttore sportivo dello Shakhtar Donetsk e la notte dell’attacco russo si trovava in Ucraina: “Mercoledì alle 4.15 del mattino mi sono svegliato immediatamente con il rumore delle bombe e ho capito subito cosa stava accadendo. Ho chiamato due amici croati, poi sono andato al nostro hotel e ci siamo dati da fare per portare lì i nostri stranieri del club. Erano quasi 50 i brasiliani con le loro famiglie, anche la nostra rappresentanza italiana era numerosa. In albergo sono venuti anche alcuni stranieri della Dinamo Kiev“.
“Ci siamo messi in contatto con le ambasciate e il personale diplomatico si è messo subito al lavoro per darci una mano – ha continuato a Sportske -, di questo li ringrazio molto. Hanno fatto del loro meglio ma non sono riuscite ad evacuarci immediatamente purtroppo. Ho chiamato il presidente UEFA Alexander Ceferin: “Presidente, aiutaci, abbiamo bisogno di te” gli ho detto, e ad un certo punto ho anche pianto. Ceferin ha trattato i nostri giocatori e le loro famiglie come fossero i suoi figli, non so chi ha chiamato e cosa ha fatto, ma eravamo in contatto costante e mi assicurava che avrebbe trovato una soluzione ad ogni costo. Fortunatamente poi siamo riusciti a lasciare l’Ucraina, ma non è stato affatto facile” ha concluso Srna.