Quando parla non è mai banale. Keisuke Honda ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport, alla vigilia del derby contro l’Inter.
Senza peli sulla lingua, il giapponese ha fatto un resoconto dei problemi del Milan: “Credo che la nostra squadra sia forte dal punto di vista mentale, piuttosto deve cambiare il nostro modo di pensare. I tanti successi del passato avevano dato al Milan una mentalità vincente. Ma adesso la squadra è molto diversa – ha esordito -. Il Milan quando dominava in Europa giocava in contropiede. Ricordo tante gare di Champions vinte in quel modo. Tutti al Milan abbiamo un’opinione diversa. Berlusconi vuole il possesso palla. Forse ha ragione lui, ma la verità è che non abbiamo ancora trovato il nostro stile di gioco. Ci sono troppe visioni differenti, così non va bene. Sarebbe fondamentale condividere la stessa idea. Società, allenatore, giocatori e tifosi: tutti devono essere accomunati dalla medesima filosofia. La nostra idea deve andare avanti anche dopo una sconfitta. Basta cambiare tutto ogni volta”.
Intanto, tiene sempre banco la questione su quale sia il suo ruolo. Mihajlovic lo utilizza come esterno destro nel suo 4-4-2, ma il nipponico non si considera idoneo a quella posizione: “Per dieci anni ho giocato trequartista. Poi, da quando sono al Milan, ho fatto sempre l’esterno destro. La mia idea è che sulle fasce debbano giocare elementi rapidi e capaci di saltare l’uomo, ma quelle non sono le mie caratteristiche”.
Nonostante tutto, il numero 10 rossonero si augura di restare a Milano, almeno fino alla scadenza del suo contratto: “Non ci ho mai pensato. Ho parlato con Galliani. Sono felice che mi abbia fatto venire al Milan e vorrei ripagarlo. So che i tifosi non sono contenti di quello che ho fatto. Ho ancora un anno e mezzo di contratto, per il futuro vedremo. Ma darò il massimo fino alla fine”.