Zlatan Ibrahimovic, in una lunga intervista per SportWeek ha parlato delle tappe più importanti della sua carriera.
“Sono iocentrico, se non avessi messo il mio io davanti a tutto non sarei qui. C’è solo un Ibra, no? Io. Ma nella mia vita, fuori dal campo, adesso prima di me ci sono i miei figli. Maximilian e Vincent vengono prima di tutto, ovvio. E il mio conto in banca, no scherzo!”
Il Milan, per lo svedese non è una squadra come le altre: “Ho giocato in tanti club e ho rispetto per tutti i miei club. Grandi ricordi. Ma il Milan è il club dove mi sento a casa. Vado a Milanello ogni mattina e non ho fretta di tornare a casa, perché sono a casa. Mi sono sentito così la prima volta che sono venuto al Milan, era il 2010. Con Galliani e Berlusconi, con la squadra, tutti quelli che lavoravano li, c’era un altro feeling, un’altra atmosfera. Ti facevano sentire a casa”.
Infine, l’ammissione di inferiorità nei confronti di un giocatore: “Nella mia formazione ideale, in attacco metterei Zidane trequarista, quando entrava in campo lui faceva diventare tutti gli altri Zidane. Ronaldo il Fenomeno, è il mio idolo. E Maradona, perchè è il più forte di tutti i tempi. Sì, lui era più forte anche di me. Io questa volta sono allenatore, e un giorno chissà se lo sarò davvero”.