Un Carpi corsaro inguaia la Cremonese, duramente contestata dai suoi tifosi, alla vigilia del derby di Brescia.
La Cremonese torna allo “Zini” dopo la surreale trasferta di Foggia, funestata dalla scomparsa dell’ultrà Federico Scazzoli. La Curva Favalli ne omaggia la memoria con uno striscione, dopo avergli tributato l’estremo saluto fuori dallo stadio; la società, col mazzo di fiori deposto dal capitano grigiorosso, Claiton. Il Carpi è alla ricerca di un risultato utile a uscire dalle sabbie mobili della sua classifica. Rastelli lascia Greco in panchina e schiera Castagnetti; inserisce Strefezza a dar manforte in attacco a Paulinho e Castrovilli. Ci vogliono 5′ prima che la Cremonese prenda le misure al Carpi: il portiere Colombi viene impensierito prima sugli sviluppi di un calcio d’angolo, poi da Paulinho, che tira a lato. La Cremonese ha un predominio netto in campo, pur manifestando la cronica difficoltà a concretizzare il gioco d’attacco. Strefezza è abile a saltare l’uomo e crossa spesso al centro dell’area, senza per altro trovare compagni smarcati che finalizzino. Al 28′ il giovane italo-brasiliano impegna Colombi con un tiro dal limite, deviato in corner. Un minuto dopo, è Paulinho a lambire la base dal palo, con un tiro da fuori area. Il Carpi pensa solo a difendersi, cedendo metri di campo ai grigiorossi. Al 37′ è però Machach, lanciato in contropiede, a chiamare al miracolo Ravaglia. Al 42′ l’ex Mokulu impegna Ravaglia con un diagonale, deviato in angolo: sugli sviluppi del corner, Pachonik segna l’1-0 per il Carpi. Risultato beffardo, se si pensa che gli emiliani sono andati a segno al primo calcio d’angolo battuto, contro i 9 conquistati dai grigiorossi. Si va al riposo con una rissa in campo, sedata a fatica dall’arbitro Di Martino.
La Cremonese rientra in campo accolta dai fischi della sua curva: appare frastornata e in meno di un minuto il Carpi va vicino due volte al raddoppio, con Piscitella e Mokulu. Al 53′ dopo l’ennesimo fallo, viene ammonito l’irritante Machach, che Castori provvede saggiamente a sostituire con Arrighini. Al 57′ l’uscita di Castrovilli, sostituito da Carretta, è accompagnata da una selva di fischi, cosa davvero insolita a Cremona. Al 66′ miracolo di Colombi su girata di testa di Arini. Tre minuti dopo ci pensa però Paulinho a far esplodere lo “Zini” nell’urlo liberatorio del gol, girando di testa in rete l’assist di Carretta; 1-1. Poco dopo, il diagonale di Piccolo taglia l’area e si spegne di poco a lato, dando l’illusione del gol. La Cremonese è rinfrancata dal raggiunto pareggio e cerca con insistenza il raddoppio: Piccolo lo manca, non arrivando per un soffio alla deviazione, a portiere battuto. La beffa arriva all’82’ quando Arrighini lancia in contropiede Jelenic, che si presenta solo davanti a Ravaglia e lo trafigge in uscita: 1-2. All’89’ ancora Jelenic potrebbe segnare il terzo gol, ma una strepitosa parata di Ravaglia gli nega la gioia della doppietta personale. Nei 5′ di recupero non succede nulla e il Carpi espugna Cremona.
La compagine guidata da Castori è apparsa sparagnina, capace di difendersi con le buone o con le cattive e brava a colpire in contropiede. Per contro, gli uomini di Rastelli sono sembrati nervosi, insicuri, seppur smaniosi nel cercare il gol. La Cremonese di oggi è una squadra da ricostruire, nella mentalità, oltre che nell’organico. L’impressione è che diversi elementi sappiano già che la prossima finestra di mercato potrà interessarli. Così come sono, i grigiorossi possono ambire soltanto alla salvezza e neanche troppo tranquilla. A fine partita la squadra è stata duramente contestata dalla curva, che ha invitato senza giri di parole i giocatori a tirare fuori gli attributi, in vista dell’insidioso derby di Brescia.