Il presidente Nevio Scala, il direttore sportivo Andrea Galassi e il responsabile dell’area tecnica Lorenzo Minotti tornano a presentarsi insieme in conferenza stampa a Collecchio, 5 mesi dopo l’ultima volta. In quel maggio il clima era festoso, visto che si trattò di tracciare le linee guida del mercato in vista del ritorno tra i professionisti dopo la cavalcata in Serie D.
Adesso è cambiato tutto, perché al cospetto dei giornalisti e idealmente dei tifosi delusi c’è da provare a trovare una spiegazione a un inizio di stagione deludente. Cinque punti di ritardo dalla vetta e due sconfitte non descrivono certo un ruolino in linea con le aspettative, ancor di più pensando che entrambi i ko sono arrivati in casa, laddove dovrebbe sgorgare il gioco. Che è invece uno dei problemi più lampanti ad essere emersi.
A fare gli onori di casa è il presidente Scala, che non si è sottratto dall’affrontare il tema-caldo, quello legato alla stabilità della panchina di Apolloni per poi toccare quello del confronto avuto con la squadra: “I magnifici sette (i soci che hanno reso possibile la rinascita del Parma, ndr) mi hanno dato questa responsabilità e io ho scelto la mia squadra. Io sono la guida del gruppo di lavoro, quindi quando le cose non vanno sono il primo a dovermi assumere le responsabilità. Apolloni non ha bisogno di essere difeso, lo scorso anno ha ottenuto un risultato incredibile, dominando un campionato senza mai perdere una partita, metterlo in discussione non ha senso. Durante l’incontro con i ragazzi ho fatto un discorso più psicologico che tecnico, li ho esortati a credere di più in loro stessi e penso di aver fatto breccia in loro”.
E sul tasto dell’autostima insiste anche Minotti, entrando nel dettaglio della gara contro la Feralpi, che ha fatto scattare ufficialmente il campanello d’allarme: “Lunedì non ho visto una squadra presuntuosa, ma abbiamo sbagliato atteggiamento, non ho visto la reazione che mi sarei aspettato nelle difficoltà. Finora la squadra non si è espressa al meglio, ma quello di lunedì è stato il primo, vero passaggio a vuoto. I ragazzi lo hanno capito. Comunque sono fiducioso, al momento ci sono davanti squadre che vivono sull’entusiasmo della passata stagione e che hanno cambiato poco come Sambendettese e Gubbio e altre che si conoscono da anni come Feralpi e Pordenone”.
A Galassi invece il compito di tornare indietro nel tempo, affrontando il discorso del mercato, visto che la costruzione della squadra è un altro dei punti-chiave per capire cosa non va: “Siamo partiti dalle conferme, e in base a quelle abbiamo costruito il resto della squadra, puntando su giocatori di personalità. Tutti speravamo di avere più punti, però non si può dire che sia tutto sbagliato, stiamo facendo la crisi più grossa di quello che è. Il nostro tipo di progetto ha bisogno di tempo, vedo segnali incoraggianti, non mi piace l’isterismo che vedo in giro, vorrei valutazioni ispirate dal buonsenso. Ci sono tanti giocatori nuovi, dateci tempo”.
“La squadra non si è ancora espressa al massimo del proprio potenziale – ha detto il ds toccando esplicitamente il tema del mercato di gennaio – ci sono ampi margini di miglioramento, abbiamo giocatori importanti che hanno già giocato in Serie B. Il mercato? Non sarà un giocatore a stravolgere un organico già competitivo, ma comunque siamo vigili e se a gennaio lo riterremo opportuno potremo aggiungere uno o due giocatori”.