Verona–Brescia show al Bentegodi davanti a 16525 spettatori di cui 1600 tifosi ospiti sotto la pioggia incessante. Vittoria dei gialloblù di Juric per 2 a 1 (Salcedo, Pessina, Balotelli) che salgono a 15 punti in classifica, lasciando i lombardi a 7. Sotto i riflettori è finito ancora una volta Balotelli che mai ha avuto un bel rapporto con i tifosi veronesi nonostante fosse in procinto, la scorsa estate, di trasferirsi nell’Hellas. All’11 minuto della ripresa il campione ha interrotto l’azione sul fondo, preso in mano il pallone, calciando in curva Sud, cuore del tifo scaligero, e mandando a quel paese gli stessi tifosi. Presunti cori razzisti verso il calciatore che il Bentegodi, fin dall’inizio della gara, ha apostrofato come «Mario», rispolverando il coro ironicamente cantato dalla Curva Sud alla prima giornata del torneo 2013-2014 quando vestiva la maglia rossonera?. I referti arbitrale e federale eventualmente chiariranno l’episodio. Prossimo turno: Inter-Verona; Brescia-Torino.
Primo tempo. Buon inizio di entrambe le squadre ma per osservare un’occasione, dopo il diagonale di Salcedo senza esito, occorre attendere il 13’: centro basso di Verre dal fondo, allo stesso Salcedo non riesce la girata. Non passano due minuti che il Brescia sciupa, nel giro di 10 secondi, ben tre occasioni da rete: stacco di Bisoli, salvato sulla riga da Rrahmani, la palla resta lì, pronto Balotelli sottomisura, murato da Amrabat, sulla ribattuta l’accorrente Tonali da centro area calcia alle stelle. 15’: primo cambio (forzato) per l’Hellas, fuori l’infortunato Kumbulla per Dawidowicz. La gara s’infila sui binari dell’equilibrio. Il Verona cerca in profondità Salcedo, l’estremo Joronen esce con sicurezza dai pali. Di rimessa il Brescia intimorisce: buon per Silvestri e compagni che l’ex Romulo sia in fuorigioco al momento di finalizzare in area scaligera. 25’: sale in cattedra Balotelli, punizione da fuori, clamoroso incrocio dei pali. Capovolgimento di fronte, gran centro di Salcedo spostatosi a sinistra, spiovente sul secondo palo, Zaccagni stacca in ritardo per il rammarico dei tifosi gialloblù. Alla mezzora l’arbitro concede il calcio di rigore per presunto contatto tra Salcedo e Mangraviti che espelle: quindi, richiamato dal Var, il direttore di gara annulla la sua decisione, nessun rigore per l’Hellas, nessun cartellino rosso per i lombardi. Romulo, memore delle sue cavalcate con la maglia scaligera, approfitta di un buco nel corridoio centrale, vi s’infila fino ad arrivare al limite, conclusione alle stelle. Partita piacevole, sempre viva. 43’, angolo Hellas: Veloso centra, Joronen ci mette i pugni, Amrabat spreca tutto. Verona spinge, Salcedo costringe l’estremo bresciano in angolo. Quattro minuti di recupero, Martella al volo da centro area, palla di poco sopra la traversa. Cade in area gialloblù, Romulo, che protesta vibratamente dopo il contatto: l’arbitro lascia correre.
Secondo tempo. Inizio di ripresa e prima sostituzione nel Brescia: Corini toglie Mangraviti (già ammonito) per Ndoj. Il primo angolo lo batte Veloso: il diciottenne Salcedo ruba il tempo a tutti, realizzando di testa l’1 a 0 del Verona al 5’ della ripresa. 9’: seconda sostituzione Hellas, dentro Pessina per l’esausto Veloso. Un minuto più tardi Balotelli nei pressi del lato corto dell’area gialloblù controlla un pallone, quindi sorprendentemente lo prende in mano, calciandolo in curva Sud, mandando a quel paese i tifosi gialloblù. Un gesto frutto di un presunto coro razzista che hanno scatenato la reazione veemente del calciatore?. Fatto sta Balotelli voleva lasciare il campo: è stato calmato dai propri compagni, da quelli scaligeri e dallo stesso arbitro che ha atteso l’annuncio dell’autoparlante contro i cori razzisti e discriminatori per fare ripartire il gioco 3 minuti più tardi. Nel frattempo tutto il Bentegodi di fede scaligera ha iniziato a burlarsi del calciatore bresciano intonando quel «Mario» divenuto famoso nella prima gara di campionato di serie A quando Balotelli vestiva la maglia rossonera. Alla ripartenza Salcedo sfiora il raddoppio sulla ribattuta di Jorosen su centro di Zaccagni. Sull’altro fronte Donnarumma si gira in area, Silvestri c’è. Di nuovo punizione dal limite: se la procura e la tira Balotelli, Silvestri para ma non trattiene, l’azione sfuma. Ancora Brescia, ancora Balotelli: girata dal limite, palla sopra la traversa. I lombardi premono ma si lasciano sfuggire Verre che, dal limite, spreca il raddoppio. 26’: dentro Matri per Donnarumma, la mossa di Corini. 28’: la contromossa di Juric, Stepinski per Salcedo. Appena entrato il polacco, su centro al bacio di Lazovic, stacca indisturbato ma al posto d’indirizzare in porta, rimette in mezzo, permettendo al Brescia di salvare e facendo scatenare la rabbia dei tifosi scaligeri per l’opportunità fallita. Saltano gli schemi, si gioca a tutto campo. Balotelli, da centro area, batte al volo malamente, favorendo l’intervento sicuro di Silvestri. 36’: se ne va Lazovic per l’ennesima volta, sulla sinistra, centra per il neo entrato Pessina che, in diagonale, realizza il 2 a 0. 40’: Balotelli, da fuori area, infila l’incrocio con una conclusione strepitosa, realizzando il 2 a 1. Curcio per Martella (41’): l’ultima mossa di Corini. Sei minuti di recupero, allo scadere Matri cade in area scaligera su contatto con Dawidowicz: l’arbitro lascia correre. Triplice fischio: Verona-Brescia 2-1.