Ancora un rinvio per la finale di Coppa Libertadores più attesa di sempre. Ma questa volta non per motivi atmosferici come successe all’andata, quando un vero e proprio nubifragio portò al rinvio di 24 ore della gara poi finita 2-2 e giocatasi alla “Bombonera”. Anche la partita di ritorno è stata posticipata di un giorno, ma per ben altri motivi, legati all’inferno che si è vissuto fuori e dentro lo stadio del River, il “Monumental”.
Tutto è cominciato con una fitta sassaiola nei confronti del pullman che ha condotto allo stadio i giocatori del Boca. Ne sono nati scontri tra le tifoserie e la polizia con lancio di lacrimogeni che hanno avuto conseguenze su cinque giocatori, compreso Carlos Tevez e due dei quali, Pablo Perez e Gonzalo Lamardo, sono stati trasportati in ospedale.
Il club Xeneize ha quindi subito deciso di non giocare, bocciando anche le proposte di far disputare la partita prima con un’ora e poi con due ore e quindici di ritardo. Alla fine, con l’avallo anche del River, ecco il rinvio di un giorno. Nella speranza che sia utile per riflettere e per preparare il contesto ideale a 90 o 180 minuti ad alto contenuto spettacolare, ma solo sul campo.