Il Livorno espugna il Bentegodi come fece due settimane fa il Benevento e per l’Hellas Verona il campo dello storico scudetto, nel giorno in cui in tribuna c’erano Bagnoli e diversi ex calciatori che hanno fatto la storia gialloblù, è diventato un autentico incubo. Meritata la vittoria toscana a cui il tecnico Grosso ha dato una grossa mano, cambiando ancora una volta la formazione, a cui un’indecisione clamorosa difensiva ha spianato il tris livornese, a cui non è bastato l’ingresso (tardivo) di Pazzini che due stagioni orsono trascinò l’Hellas di Pecchia in A a suon di reti ma allora era titolare inamovibile. 3 a 2 il finale davanti a 9849 spettatori di cui 180 tifosi toscani. Il Verona resta a 49 punti in classifica, decisiva per agganciare i preliminari dei play off sarà la trasferta di sabato (ore 18) a Cittadella contro una diretta concorrente. Sul fronte opposto della classifica il Livorno, salito a 35 punti, affronterà il Carpi, passo decisivo per la permanenza diretta in B.
Primo tempo. Infernale partenza dei toscani, vicinissimi al vantaggio in due occasioni: dapprima Mendes in stacco aereo, la palla sfiora l’incrocio opposto, quindi sempre di testa Giannetti, sottomisura, colpisce un clamoroso palo. Questo nei primi tre minuti di gioco. Un suono fragoroso come una sveglia mattutina dovrebbe svegliare il Verona che si guadagna (appena) un angolo finito nel nulla. Più consistente e pericolosa la botta dal limite di Laribi (8’), palla sopra la traversa. Altro tiro dalla bandierina per i gialloblù: troppo centrale per creare grattacapi all’estremo Zima. L’Hellas prova ad aumentare il ritmo ma non va al di là di due angoli di rara bruttezza nell’esecuzione. Questo atteggiamento permette al Livorno di controllare e concretizzare meritatamente, al terzo tentativo, lo stacco vincente di Giannetti sul palo lontano: 25’, Verona-Livorno 0-1. Gialloblù incapaci di reagire, dalla mezzora il pubblico di fede scaligera si spazientisce, chiedendo ai calciatori di Grosso di tirare fuori gli attributi. Cosa che produce una mischia in area toscana nei restanti 20 minuti. Poco, troppo poco per sperare nei play off. Ma, per la serie “I regali non sono ancora terminati”, ecco il Livorno raddoppiare con Raicevic mentre le difesa gialloblù sta a dormire: un gioco da ragazzi correggere in rete un servizio dalla destra per lo 0 a 2 tra l’incontenibile gioia dei tifosi del Livorno. Sussulto d’orgoglio al secondo minuto di recupero: Laribi, il migliore dei suoi, allunga sulla destra per Munari, centro basso, tocco vincente di Dawidowicz per l’1-2 Hellas. Duplice fischio e fischi sonanti per il presidente Setti, Grosso ed i gialloblù.
Secondo tempo. Inizio di secondo tempo e primo cambio in casa gialloblù: fuori Munari che fin qui aveva giocato un tempo ed una manciata di minuti per Zaccagni. Grosso tenta così di riequilibrare il centrocampo, dando forza all’azione offensiva per la rimonta. Un’incredibile indecisione, all’8’, tra Dawidowicz e Silvestri al limite dell’area, per la serie “mia, tua, mia…”, mette sul piatto d’argento il tris toscano firmato da Mendes a porta sguarnita per il 3 a 1 livornese. Seconda sostituzione Hellas: dentro Di Gaudio per Henderson. Fuori Giannetti per Diamanti e Rocca per Luci nel Livorno. Terza sostituzione Hellas: dentro Pazzini per un irriconoscibile Matos. Subito un pericolo in area toscana, bravissimo Zima sullo stacco di Laribi. Lo stesso gialloblù al 25’ accorcia le distanze, approfittando di un’indecisione della retroguardia livornese ed insaccando con un pallonetto. Terza sostituzione Livorno: dentro Porcino per Mendes. Il Verona scodella in mezzo diversi traversoni, le torri di Breda sono insuperabili. Non così quando gli scaligeri giocano palla a terra: Di Carmine per l’imprendibile Labiri, Zima battuto ma palla sopra la traversa per la disperazione delle tifoseria scaligera. 39’: azione insistita dei gialloblù, girata di Pazzini, palla sul palo. Nuovo legno anche per il Livorno (44’) con l’ottimo Raicevic. Cinque minuti di recupero: Vitale spara alle stelle dal limite. Il Verona s’intestardisce nel scodellare traversoni, facile presa dei centrali tra cui l’ex Dainelli. Triplice fischio: Verona-Livorno 2-3. A causa di questa sconfitta, Fabio Grosso, poco dopo la fine della gara, è stato esonerato dal presidente Setti che ha dichiarato a TeleArena: “Il nostro obiettivo è quello di andare in Serie A e quindi, anche se a malincuore, ho sollevato il mister”.