Insigne ringrazia Sarri. E Benitez

La 10? Anche no. L’Insigne-mania a Napoli è davvero esplosa. A confermarlo il fatto che, pur timidamente, qualcuno in città comincia ad accarezzare l’idea di tirare fuori dal cassetto la maglia numero 10, mai più utilizzata dai tempi del mito Maradona, eccetto che nelle stagioni in Serie C, dove non esistono numeri fissi, ma comunque il prescelto fu quasi sempre un altro argentino, il Pampa Sosa.
 
Vedere quella camiseta addosso a un napoletano verace sarebbe un sogno, ma da Coverciano, dove è in ritiro con la Nazionale Il Magnifico sembra quasi schernirsi di fronte a tale ipotesi: “Lasciamololo in pace, Maradona, è stato il più grande di tutti i tempi. Poi, se un giorno la società decidesse di riassegnare quella maglia, allora ci penserei: sarebbe un peso enorme, ma anche una emozione fantastica”.
 
Chiuso il capitolo, per meritarsela, se non due scudetti, bisogna cominciare a vincerne uno…: “Andiamoci cauti, è troppo presto, ma sicuramente ci proveremo fino alla fine” ha detto Insigne, riecheggiando le parole del presidente De Laurentiis.
 
Dimenticate le incomprensioni di un passato neppure troppo lontano, quei fischi con lacrime annesse durante la partita contro il Bilbao della scorsa stagione (“Alcune mie reazioni erano figlie di un malessere personale, ma non ho mai pensato di lasciare Napoli”), Insigne chiude elogiando Sarri, in particolare per il cambio di modulo in corsa, ma pure Benitez:
 
“Solo i grandissimi sanno cambiare idea, la squadra è con lui fin dal primo giorno. Oggi mi trovo meglio dal punto di vista tattico, ma con Benitez sono migliorato enormemente nella fase difensiva”. Con i risultati si è tutti più buoni…
 

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