L’Italia chiude la propria malinconica stagione del mancato accesso al Mondiale con un pareggio dolce-amaro nella terza ed ultima amichevole del ciclo di partite che ha segnato l’avvento in panchina di Roberto Mancini. All’”Allianz Stadium” finisce 1-1 contro l’Olanda, altra esclusa illustre da Russia 2018. Le indicazioni migliori però le raccoglie proprio Mancini, rispetto a Koeman. L’Italia infatti, in campo con 10/11 diversi rispetto alla squadra battuta in Francia, piace per tutto il primo tempo di fronte a un avversario rintanato nella propria metà campo e graziato dagli sprechi di Belotti (cui viene annullato un gol in apertura per fuorigioco) e Verdi.
Gli azzurri però calano sul più bello in avvio di ripresa, lasciando spazio agli attacchi comunque sterili degli Orange. La svolta a metà tempo: Mancini manda in campo Chiesa e Zaza per Verdi e Belotti e i due subentrati confezionano l’azione del vantaggio, siglato in scivolata da Zaza complice anche un rimpallo con Van Dijk. Sembra fatta, ma dopo pochi secondi la difesa azzurra è sorpresa da un taglio di Babel: Criscito lo abbatte al limite dell’area e viene espulso. Entra Bonucci per Insigne, ma non basta: gli assalti olandesi sbattono su Perin, punito però a tre dalla fine dal colpo di testa di Akè. Mancini scuote la testa, ma la strada è quella giusta.